WINSPEARE, David
Giureconsulto e filosofo, nato il 22 maggio 1775 a Portici, morto a Napoli il 3 settembre 1847. Discepolo di A. Genoves avvocato, poco dopo (1798) fiscale delle Reali Poste, fiscale presso l'Udienza generale di Guerra e Casa reale (1806), fu poi membro e procuratore generale della Commissione feudale.
Di quell'attività e dei suoi studî storico-giuridici furono frutto l'opera Delle confissioni spontanee dei rei (Napoli 1807; 2ª ed. riv. e corr., Napoli 1840), il Rapporto intorno alle decime della provincia di Terra d'Otranto (Napoli 1809), e segnatamente la Storia degli ibusi feudali (Napoli 1811), dedicata al Murat, anacronistica sì, in quanto illuministicamente concepita (l'idolo dell'autore è ancora Federico II di Hohenzollern), ma notevolissima, e per la sterminata quantità di documenti originali messi a profitto, e, soprattutto, per la caratteristica, esposta dall'autore, del sistema feudale, che promoveva rivalità di tutte le parti dello stato, sorda resistenza alla sovranità, e generava sedizioni e guerre civili, ferocia di costumi, ecc.
Nominato (1812) avvocato generale presso la Corte di cassazione, fu destituito ed esiliato da Ferdinando I per aver accompagnato a Trieste Carolina Murat (1815). Rientrato a Napoli (1818), riprese l'avvocatura libera; nel 1820 fu membro della Giunta provvisoria di governo; ma nel 1821 tornò all'avvocatura, che lasciò del tutto nel 1834, per dedicarsi esclusivamente a studî filosofici, che gli porsero argomento per i suoi Saggi di filosofia intellettuale (Napoli 1843-46).
Bibl.: G. Gentile, Dal Genovesi al Galluppi, Napoli 1903, pp. 203-15; F. Nicolini, Nicola Nicolini e gli studi giuridici nella prima metà del sec. XIX, Napoli 1907, pp. 231-32; B. Croce, Storia della storiografia italiana nel sec. XIX, I, Bari, 1921, pp. 73-75.