Arabista britannico (Londra 1858 - ivi 1940), professore (1889-1937) nell'università di Oxford, presidente (1934-37) della Royal Asiatic Society. Autore di alcuni volumi di sintesi storica sull'Islam (Mohammed and the rise of Islam, 1905; Early development of mohammedanism, 1914; The relations between Arabs and Israelits prior to the rise of Islam, 1924), è soprattutto noto come editore e traduttore di importanti testi arabi: Mu῾giam al-udabā' di Yāqūt (Dictionary of learned men, 6 voll., 1907-27); Nishwār al-muḥāḍarah di Tanūkhī (Table-talk of a Mesopotamian judge, 1921); Tagiārib al-umām di Ibn Miskawaih (The eclipse of the abbasid caliphate, 7 voll., 1920-21, con H. F. Amedroz). Notevoli anche i suoi contributi sul testo della Poetica di Aristotele con il ricorso alle traduzioni arabe e siriache (Analecta orientalia ad Poeticam aristoteleam, 1887). Destò rumore la tesi da lui sostenuta nel 1925 sul Journal of the Royal Asiatic Society del carattere apocrifo di quasi tutta la poesia araba preislamica e del 1º sec. dell'egira: tesi generalmente non accolta.