RIESMAN, David
Sociologo, nato a Filadelfia il 22 settembre 1909; ha studiato legge; ha insegnato nelle univ. di Buffalo e Columbia di New York, e quindi scienze sociali nell'univ. di Chicago; attualmente è prof. di sociologia alla Harvard University.
L'opera che rese famoso il R. è The lonely crowd (New Haven 1950), scritta in collaborazione con Nathan Glazer e Reuel Denney, la quale fu peraltro preceduta da molti articoli e saggi in varie riviste. Il R. è infatti assai vicino a un certo giornalismo in tono maggiore e il suo antiaccademismo sfiora talvolta la civetteria. Nel mondo culturale degli S.U.A. il R. continua l'opera di Thorstein Veblen, descrivendo con cura distaccata e con un divertimento, che nel Veblen si presentava piuttosto come l'umorismo amaro del moralista, i comportamenti odierni tipici del "cangiante carattere nazionale americano". L'importanza dell'opera del n. è legata a due ragioni fondamentali. La prima è una ragione di natura metodologica e si ricollega al dibattuto problema del criterio selettivo per stabilire l'oggetto di ricerca. Contrariamente a quanto è sovente avvenuto negli Stati Uniti, il R. e i suoi collaboratori hanno trascelto un problema di fondo, che investe tutta la società americana: la partecipazione effettiva della gente comune alla vita del paese e alla formulazione delle decisioni rilevanti. Il problema del R. è dato dal fenomeno, così diffuso in America, dell'apatia politica. La seconda ragione è di natura sostantiva. Essa riguarda un ritratto dell'America contemporanea più vero, ossia più vicino alla realtà effettuale della vita negli S.U.A., di quello che ci è stato tradizionalmente offerto dalla pubblicistica corrente. Il R. osserva come il tono della vita negli S.U.A. non sia dato tanto dai residui individui, che per comodità chiameremmo "darwiniani" e che il R. definisce "inner-directed", ossia "introdiretti" o "autonomi" - individui che credono nella "lotta per l'esistenza" e nella "sopravvivenza dei più idonei" e che nella vita pratica si comportano di conseguenza, recando dentro di sé i proprî intenti, gli scopi che si prefiggono e ai quali tendono indipendentemente dal giudizio degli altri - quanto da un nuovo tipo di individui, un tipo appena emergente e non ancora chiaramente definibile, che il R. chiama "other-directed", ossia "diretto dall'esterno", eteronomo, sensibile all'opinione degli altri, tendenzialmente gregario, se non francamente conformista, nell'accezione inevitabilmente derogatoria del termine.
Per il R. vi sono tre tipi di società, e tre tipi sociali, che loro corrispondono, strettamente collegati con l'andamento demografico: a) tipo traditiondirected, con alto incremento demografico; b) tipo inner-directed, con andamento demografico di transizione; c) tipo other-directed, con declino demografico incipiente. Altra opera del R.: Faces in the crowd, New Haven 1952.