Ricardo, David
Economista inglese (Londra 1772 - Gatcomb Park 1823). Tra i maggiori esponenti della scuola classica, assieme ad A. Smith (➔), T.R. Malthus (➔) e J.S. Mill (➔).
Figlio di un agente di borsa ebreo sefardita, in giovane età esercitò a Londra la professione del padre. A 21 anni venne allontanato dalla famiglia per aver sposato una giovane di religione quacchera. Senza il supporto familiare, ma con l’esperienza finanziaria acquisita, riuscì ad avere successo e ad accumulare un cospicuo patrimonio, grazie anche a fortunate speculazioni culminate con il riflesso borsistico del successo inglese nella battaglia di Waterloo del 18 giugno 1815. Ritiratosi a 43 anni dall’impegno in borsa, accumulato un ingentissimo patrimonio (fatto del tutto eccezionale, specie tra gli economisti) che verrà stimato in circa 600.000 sterline dell’epoca, R. si trasferì nella residenza di Gatcomb Park, dove poté dedicarsi agli studi di economia e all’attività politica. Fu infatti membro della Camera dei Comuni dal 1819 al 1823.
Al pari di altri economisti classici, R. fondò il proprio sistema su una società divisa in classi (capitalisti, proprietari terrieri e lavoratori). Riprendendo l’analisi smithiana, procedette a separare ciò che poteva essere accettato da ciò che invece doveva essere ripensato, con un metodo astratto-deduttivo. La sua analisi mira costantemente a obiettivi pratici e alla ricerca di soluzioni alle massime questioni della politica economica dell’epoca, quali il problema del corso forzoso e del protezionismo agrario. Sul piano analitico, egli accettò il cosiddetto principio malthusiano della popolazione (➔ malthusianismo), la legge degli sbocchi di Say (➔ Say, legge di) e la neutralità della moneta (➔ moneta, neutralità della). Sviluppò una teoria del valore basata sul costo in lavoro (➔ anche valore lavoro, teoria del). R. è anche famoso per la teoria della rendita differenziale ispirata a scritti appena precedenti di Malthus, nonché per la teoria dei vantaggi comparati (➔ vantaggio) riguardante il commercio internazionale. Sua è anche la concezione della distribuzione del reddito tra salari, profitti e rendite, con una doppia relazione inversa: tra salari e profitto da un lato e tra rendite e profitti dall’altro. Sulla base delle sue conquiste teoriche, R. combatté strenuamente le barriere commerciali e, in particolare, avversò le tariffe doganali sulle derrate agricole (Corn laws), responsabili a suo avviso dell’alto prezzo del grano e della conseguente riduzione dei profitti in favore delle rendite. Tra le opere: The high price of bullion, a proof of the depreciation of bank notes (1810); Essay on the influence of a low price of corn on the profits of stock (1815); On the principles of political economy and taxation (1817). The works and correspondence of David Ricardo (11 voll., 1951-73), a cura di P. Sraffa in collaborazione con M.H. Dobb.