GARRICK, David
Attore inglese, nato a Angel Inn il 19 febbraio 1716 da una famiglia ugonotta de la Garrique emigrata in Inghilterra alla fine del sec. XVII, morto a Londra il 20 gennaio 1779. Fu il rinnovatore del teatro inglese nel Settecento. Alla recitazione declamatoria oppose un'arte interpretativa realistica, la quale, pur serbando il "grande stile", restava, con immediatezza d'emozione vicina alla realtà della vita. Al già rinascente culto di Shakespeare, non soltanto diede il più potente impulso, ma, reagendo contro i rifacimenti convenzionali in cui l'opera di Shakespeare era stata falsata, diede alla comprensione della poesia shakespeariana un nuovo orientamento; e, se il vanto d'aver ricondotto Shakespeare agl'Inglesi non appare più oggi interamente giustificato, perché il G. medesimo non si peritò più volte di alterare il testo ai suoi fini scenici, tuttavia è innegabile che restò, assai più che prima non succedesse, vicino allo spirito del poeta, aprendo la via a quella reintegrazione shakespeariana che fu poco dopo compiuta dal Johnson, suo amico e già suo compagno di studî in giovinezza. Direttore del teatro Drury Lane dal 1747 al 1776, adunò intorno a sé un'accolta di attori, curandone e unificandone la formazione artistica; elevò socialmente la dignità dell'attore. Dotato di eccezionali attitudini come attore comico - fece il suo primo esordio nel 1741 nella parte di Arlecchino studente - divenne, con severo studio e impegno, anche sommo interprete tragico; e pur collocando Shakespeare al centro della sua attività, restò sempre aperto a tutte le correnti d'arte. Orgoglioso del suo genio, rifiutò d'indulgere al gusto del pubblico, caparbiamente sfidando le innumerevoli polemiche che si scatenarono su lui e contro di lui. Ammirato da Pope, che lo proclamava "senza rivali né nel passato né nell'avvenire", da Pitt, e da tutti i maggiori uomini del tempo, riempì il secolo del suo nome. Venuto a Parigi insieme con la moglie Eva Maria Veigel, che aveva sposato nel 1749 dopo la rottura con Mrs. Woffington, vi ebbe accoglienze trionfali recitando davanti alla Clairon, a Marmontel, a D'Alembert, a Grimm, al barone d'Holbach, a Diderot, il quale ne trasse lo spunto per il Paradoxe sur le comédien. E anche in Italia trovò ammiratori durante il medesimo viaggio. In Inghilterra Reynolds, Hogarth, Gainsborough e altri ne fecero il ritratto o se n'ispirarono per disegni varî e dipinti. Per queste innumerevoli relazioni personali la sua corrispondenza è una fonte preziosa per la storia culturale dell'epoca.
Opere: Dramatik Works (3 voll., Londra 1768; nuove ed., 2 voll., 1774; e 3 voll. 1798: contiene i suoi tentativi drammatici, cui sono da aggiungere una ventina di rifacimenti di opere altrui); The poetical Works (2 voll., Londra 1785); Private Correspondence (ed. Boaden, 2 voll., Londra 1831). Un ulteriore volume di corrispondenza è stato pubblicato da G. P. Baker (Boston 1907).
Bibl.: T. Davies, Memoirs of the life of D. G., Londra 1780; P. Fitzgerald, The life of D. G., 2ª ed., Londra 1899; C. Caede, D. G. als Shakespeare darsteller, Berlino 1904; F. A. Hedgrock, D. G. et ses amis français, Parigi 1911; C. Parsons, Garrick and his cercle (con ampia bibl.), Londra 1906.