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date [prontuario]

di Patrizia Petricola - Enciclopedia dell'Italiano (2011)
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date [prontuario]

Patrizia Petricola

Elementi della data

Le date sono composte da tre elementi: il giorno del mese, il mese e l’anno. Per ciascuno di questi elementi valgono principi e regole distinti.

Il giorno del mese è un numerale cardinale (uno, due, tre, ecc.; ➔ numerali) e va sempre scritto in cifre arabe. Il primo giorno di un mese può anche essere pronunciato e letto come numerale ordinale: primo; ma, nella scrittura, è solitamente seguito dal segno ‹°›: il 1° aprile.

Il mese può essere scritto sia per esteso in caratteri alfabetici (secondo l’uso più frequente, e qui consigliato), sia in cifre arabe o romane (per le cifre romane, comunque poco usate, avremo le seguenti corrispondenze: I = gennaio, II = febbraio, III = marzo, IV = aprile, V = maggio, VI = giugno, VII = luglio, VIII = agosto, IX = settembre, X = ottobre, XI = novembre, XII = dicembre).

L’anno, come il giorno del mese, è un numerale cardinale e va sempre scritto in cifre arabe (l’uso delle cifre romane per scrivere l’anno, molto frequente nell’epoca fascista, è ormai del tutto desueto); se l’anno è preceduto dal mese scritto in forma estesa, le prime due cifre delle migliaia e delle centinaia possono essere omesse e sostituite da un ➔ apostrofo.

Quando tutti e tre gli elementi sono scritti in cifre, queste vengono separate da un elemento grafico: o un ➔ punto, o un ➔ trattino o una barra obliqua. Di una data potremo avere quindi le seguenti varianti:

(1) 9 agosto 2010

(2) 9 agosto ’10

(3) 9.8.2010

(4) 9-8-2010

(5) 9/8/2010

e le meno frequenti 9.VIII.2010, 9-VIII-2010, 9/VIII/2010.

La prima di queste grafie (1) è quella sentita come più elegante e appropriata, soprattutto nelle lettere.

Altri formati

Quasi sempre i moduli cartacei prestampati e i moduli telematici richiedono di scrivere la data nel formato gg/mm/aaaa. Tale simbolismo significa che sono richieste due cifre per il giorno, due per il mese e quattro per l’anno. In questo caso è necessario scrivere uno zero prima dei giorni e dei mesi numericamente indicati dalla sola unità (i giorni da 1 a 9 e i mesi da gennaio a settembre): la data 9 agosto 2010 sarà quindi scritta nella forma 09/08/2010. Tale grafia, benché immotivata dal punto di vista del valore, si va imponendo dato che è l’unica accettata dai computer.

Talvolta si può incontrare una data scritta secondo l’uso dei paesi anglofoni, ovvero secondo l’ordine mese (in cifre), giorno del mese, anno. Può allora non essere agevole riconoscere il giorno dal mese qualora il giorno sia inferiore a 13.

Nelle lettere

Nelle lettere, la data, staccata da una virgola, è preceduta dal luogo in cui la lettera è redatta:

(7) Roma, 9 agosto 2010

Sempre meno frequente è l’uso, nelle lettere, di far precedere il giorno del mese dall’articolo (8; e, ancor più raramente, anche l’anno da una preposizione articolata: 9):

(8) Roma, il 9 agosto 2010

(9) Roma, il 9 agosto del 2010

Nel caso, l’articolo sarà sempre il. È invece da evitare l’uso (frequente un tempo nella corrispondenza burocratica; ➔ burocratese) di li, antico articolo plurale, fossile di una norma ormai desueta in base alla quale il giorno del mese andava declinato secondo il numero singolare o plurale (per cui si scriveva il davanti a 1 e li davanti ai numeri da 2 a 31). A maggior ragione è da evitare anche l’uso di lì accentato, erronea interpretazione dell’articolo li come un avverbio che riprende il luogo citato prima della data.

Vedi anche
virgola Segno di punteggiatura (,) che indica pausa debole all’interno del periodo. informatica In informatica e nei sistemi di codificazione numerica, la rappresentazione in v. mobile (floating point) è un metodo di rappresentazione dei numeri decimali nel quale un numero n risulta individuato da due gruppi ... grafema Nella terminologia linguistica, la minima unità grafica di un sistema alfabetico o sillabico o ideografico ecc., cioè un segno che in un determinato sistema grafico si distingue da tutti gli altri segni del sistema e pertanto è in grado di far distinguere sul piano grafico una parola da altre. plurale In linguistica e grammatica, un aspetto della categoria grammaticale del numero che, contrapposto al singolare (e, dove esiste, al duale, triale e quattrale), indica che le persone o le cose sono più di una (e rispettivamente più di due, tre, quattro). Mentre nelle lingue indoeuropee il p. è distinto ... apostrofo Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare: a) l’elisione di una vocale finale, per es. l’arte; b) l’aferesi di una vocale iniziale seguita da consonante della stessa sillaba, per es. lo ’ngegno, tra ’l sì e ’l no; c) le accorciature dei ...
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Vocabolario
prontüàrio
prontuario prontüàrio s. m. [uso fig. del lat. tardo promptuarium «credenza, dispensa, magazzino», dall’agg. promptuarius «in cui conservare qualcosa», der. di promptus: v. pronto]. – 1. Libretto o manuale in cui sono esposte brevemente...
speed-date
speed-date (speed date), loc. s.le m. inv. Incontro di durata brevissima, organizzato per verificare l’esistenza delle condizioni di affinità, simpatia e attrazione, che possano permettere a due persone di sviluppare un’eventuale relazione....
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