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FO, Dario

di Melania Mazzucco - Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
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FO, Dario (App. IV, i, p. 830)

Melania Mazzucco

Attore e autore teatrale, insignito nel 1997 del premio Nobel per la letteratura. Dopo i lavori dichiaratamente militanti degli anni Settanta, creati in presa diretta con la cronaca italiana, che suscitarono ampi consensi e polemiche talvolta violente, nel prosieguo del decennio ha riallestito antichi spettacoli (Ci ragiono e canto, 1977), ha ripreso i temi medieval-giullareschi a lui cari (La giullarata, 1977) e ha scritto il dissacrante monologo femminista Tutta casa letto e chiesa (1977, in collab. con la moglie F. Rame che ne è stata la prima interprete). Nel 1977, dopo una lunga assenza determinata dalla clamorosa rottura con la RAI - allorché il conduttore abbandonò la trasmissione Canzonissima (1962) per divergenze ideologiche con la dirigenza - è stato richiamato da RAI 2, che lo ha fatto conoscere al grande pubblico televisivo programmando il ciclo Il teatro di Dario Fo.

Nel corso degli anni Ottanta si è orientato verso una satira sempre più paradossale e divertita, offensiva, talvolta sgangherata: a Clacson, trombette e pernacchi (1980) hanno fatto seguito Coppia aperta (1983), Quasi per caso una donna. Elisabetta (1984), Il ratto della Francesca (1987), il discusso Il papa e la strega (1989), satira feroce che vede il papa cadere vittima della droga, e Zitti, stiamo precipitando (1990). Nel frattempo, su invito di A. Vitez, aveva messo in scena alla Comédie Française Il medico per forza e Il malato immaginario di Molière. Con Johan Padan a la descoverta de le Americhe (1991) F. è tornato ai livelli della sua più alta produzione. Del suo lavoro più riuscito, Mistero buffo, Johan Padan ripropone la tessitura lessicale, il gusto plurilinguistico, il miscuglio folenghiano-ruzantiano, le tecniche collaudate della fabulazione epica, la lettura satirica e capovolta della Storia che costruisce un'epopea con gli strumenti del riso e dell'ironia. Di tutt'altro tono il contemporaneo Parliamo di donne (L'Eroina e Grassa è bello), scritto nel 1991 in collaborazione con la Rame e da lei interpretato, con F. curatore della regia. È un lavoro amaro e doloroso nato da spunti della cronaca, imperniato su storie disperate di droga e di solitudine.

Nel 1992, ispirato dalla crisi politica italiana, ha riallestito un testo degli anni Sessanta, aggiornandolo ai tempi di Tangentopoli: Settimo: ruba un po' meno, n. 2. L'opera sperimenta una delle tecniche collaudate di F., l'inserimento nei suoi spettacoli di continue allusioni alla quotidianità e alla cronaca, che modificano e attualizzano il testo, sentito come esigenza vitale del suo umorismo militante. Dopo Mamma! I sanculotti! (1993), di cui ha curato testo, regia, scene, costumi e interpretazione, e Sesso? Grazie, tanto per gradire! (1994; in collab. con la Rame, tratto da Lo zen e l'arte di scopare di J. Fo, di cui è interprete la Rame), ha creato i discussi Il diavolo con le zinne (1997) e u Santu Jullare Francesco (1999).

La produzione di F., dotata di autonomi valori teatrali e linguistici, appare valorizzata dalla sua stessa interpretazione: mimo, attore e affabulatore di grandi qualità, F. è capace di una sorprendente ampiezza di invenzioni comiche, che passano dal registro della corporalità rabelaisiana a quello del paradosso surreale.

Bibl.: L. Binni, Dario Fo, Firenze 1977; C. Brusati, Dario Fo. Politica, provocazione, arte, Milano 1977; C. Valentini, La storia di Dario Fo, Milano 1977, ed. ampl. 1997; C. Meldolesi, Su un comico in rivolta. Dario Fo, il bufalo il bambino, Roma 1978; P. Puppa, Il teatro di Dario Fo. Dalla scena alla piazza, Venezia 1978; B. Holm, Den omvendte verden. Dario Fo og den folkelige fantasi, Grasten 1980; D.L. Hirst, Dario Fo and Franca Rame, Basingstoke 1989; T. Mitchell, File on Fo, London 1989; A. Venezia, Dalla svampita alla rapita. L'evoluzione dei personaggi femminili nel teatro di Dario Fo, Ann Arbor 1990; M. Pizza, Il gesto, la parola, l'azione. Poetica, drammaturgia e storia dei monologhi di Dario Fo, Roma 1996; Pupazzi con rabbia e sentimento. La vita e l'arte di Dario Fo e Franca Rame, a cura di E. Colombo, O. Piraccini, Milano 1998.

Vedi anche
Franca Rame Attrice italiana (Parabiago 1929 - Milano 2013). Figlia d'arte, debuttò giovanissima nella compagnia girovaga del padre. Passata alla rivista nel 1948, incontrò D. Fo, divenuto poi suo marito, nello spettacolo di cabaret Il dito nell'occhio (1953). Dal 1958 è stata protagonista delle numerose commedie ... Enzo Jannacci (propr. Vincenzo). - Cantautore italiano (Milano 1935 - ivi 2013). Vicino fin dagli anni Sessanta a G. Gaber e a D. Fo, ispirato dal jazz (Vengo anch'io) e dal cabaret (Ho visto un re), dalla tradizione popolare lombarda (El purtava i scarp del tennis) e dalla ballata d'impegno (Quelli che), Jannacci, ... Luigi Pirandèllo Pirandèllo, Luigi. - Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana, nella sua opera si delineano una visione ... Giorgio Gàber Gàber, Giorgio. - Nome d'arte del cantautore e attore italiano Giorgio Gaberscik (Milano 1939 - Montemagno, Versilia, 2003). Esordì come cantante e chitarrista di rock and roll. Dedicatosi poi alla musica popolare milanese, a partire dagli anni Settanta diede vita a una serie di lavori teatrali in cui ...
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