CUTINI-MANCINI, Daria
Attrice, nata a Livorno nel 1835, morta a Roma nel 1881. Giunse alla scena dalla Società filodrammatica. Nel 1853 era in compagnia Feoli, insieme col marito Lodovico Mancini (morto ad Alicante, dove si trovava con Ernesto Rossi) quando Francesco Righetti la scritturò per la Compagnia reale sarda al posto di Rosina Romagnoli. La C.-M. si mostrò presto degna della celebre servetta, e si acquistò fama grandissima nella trasformazione di quel carattere in quello più passionale e più moderno della seconda donna. Bella e vivace, con una voce argentina, dalla risata sonora e dalle inflessioni irresistibili, con una dizione limpida, varia, riusciva un "folletto" amabilissimo, d'una civetteria affascinante: fu battezzata la Déjazet italiana. Il suo repertorio andava da Molière a Castelvecchio, dal Goldoni al Nota, con varietà d'interpretasioni vivaci e misurate, così da ottenere i maggiori elogi della critica. Fu poi con le compagnie Pieri ed Ernesto Rossi. Ammalata di petto, dovette abbandonare le scene.