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dardo

di Beatrice Guidi - Enciclopedia Dantesca (1970)
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dardo

Beatrice Guidi

In Rime CIV 59 designa la " freccia " che Amore scaglia nei cuori degli uomini: egli appare impugnando l'uno e l'altro dardo, giusta la tradizionale figurazione ovidiana (Met. I 469-471 " fugat hoc, facit illud amorem. / Quod facit auratum est et cuspide fulget acuta; / quod fugat obtusum est et habet sub harundine plumbum "), ricorrente nella poesia provenzale e in quella italiana (cfr. ad es. B. Latini Tesoretto 2263 " io vidi... / un fresco fante, / ch'avea l'arco e li strali "; Pier della Vigna Uno piasente isguardo 4 " ed è stato uno dardo / pungent'e sì forte acuto / che mi passao lo core "; Cavalcanti Voi che per li occhi 11 " Questa vertù d'amor... / un dardo mi gittò dentro dal fianco "; G. Guinizzelli Lo vostro bel saluto 5 [Amor] " per mezzo lo cor me lanciò un dardo "). Nello stesso senso il vocabolo è ripetuto al v. 72, in LXXX 16, e in Rime dubbie V 17.

In Cv II V 14, figuratamente, vale " fulmini ": dice Venere ad Amore: " Figlio, vertù mia, figlio del sommo padre, che li dardi di Tifeo non curi ". Il passo è traduzione di Aen. I 664-665 " nate, meae vires... / patris summi qui tela Typhoëa temnis ", ma D. " fraintese questi versi, congiungendo patris summi con nate, anziché con tela " (Busnelli-Vandelli, ad l.).

Col significato generico di " arma di offesa ", ma con sottinteso equivoco, in Fiore XIX 4 Per Bel-Sembiante e per Dolze-Riguardo / mi mandò la piacente ch'i' andasse /... né non portasse già lancia né dardo.

Vocabolario
dardo
dardo s. m. [dal fr. dard, di origine francone]. – 1. Arma da lanciare a mano o con l’arco, con la cerbottana, ecc., costituita da un’asta di legno con punta di ferro, di solito senza impennatura. Nell’uso letter. e poet. è sinon. di freccia....
dàrdano¹
dardano1 dàrdano1 s. m. [etimo incerto; la connessione con dardo può essere secondaria, per riferimento alla rapidità del volo]. – Altro nome dell’uccello più noto con il nome di gruccione.
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