DARDANELLI (XII, p. 377; App. I, p. 500)
La questione diplomatica degli Stretti. - La questione si ripresenta inevitabilmente ogni volta che viene poco o molto alterato l'equilibrio del Levante o del Mediterraneo, risentendo di ogni avvenimento che modifichi la situazione degli stati ad essa maggiormente interessati: Turchia, URSS, potenze mediterranee e mondiali.
All'inizio della seconda Guerra mondiale l'URSS manifestò il proposito di migliorare la sua posizione negli Stretti. Essa infatti nell'autunno del 1939 chiese al governo turco di stringere un patto per cui l'URSS, gli stati rivieraschi del Mar Nero e la Turchia avrebbero assunto solidalmente la difesa degli Stretti: quello rifiutò perché non volle lasciar intaccare il principio di esclusiva sovranità sanzionata a Montreux, e preferì affidarsi al patto di garanzia concluso lo stesso anno con la Francia e l'Inghilterra.
Durante il conflitto (1939-45), esclusi lievi incidenti per il passaggio di trasporti tedeschi impegnati nel Mar Nero, il regime degli Stretti funzionò regolarmente secondo le disposizioni della convenzione di Montreux. Nel 1945 l'URSS cominciò a muovere critiche alla condotta dei Turchi e nel convegno di Potsdam (luglio 1945) prospettò la necessità di una revisione del regime degli Stretti; fu allora deciso che la questione fosse negoziata fra i tre governi (S. U., Inghilterra, URSS) e la Turchia. Insieme, l'URSS condizionava all'accettazione turca delle sue richieste sugli Stretti il rinnovo del trattato turco-russo scadente nel dicembre 1945, ricevendo un rifiuto. Nel novembre del 1945 il governo statunitense rese noto al governo turco di essere disposto ad approvare una revisione del regime degli Stretti sulle seguenti basi: 1) libero transito in qualsiasi momento per le navi mercantili di tutte le nazioni; 2) libero passaggio in qualsiasi momento per le navi da guerra degli stati rivieraschi del Mar Nero; 3) divieto di transito per le navi da guerra degli stati non rivieraschi escluse navi di piccolo tonnellaggio autorizzate dagli stati del Mar Nero o incaricate di missione per conto delle N. U.; 4) sostituzione degli Stati Uniti al Giappone tra gli stati firmatarî della futura convenzione.
Nel 1946 una nota sovietica al governo turco poneva richieste collimanti con i punti 1) 2) 3) su esposti, ma domandava inoltre di sancire il principio che la questione del regime degli Stretti fosse di competenza esclusiva della Turchia e degli altri stati rivieraschi del Mar Nero e che a questi spettasse di provvedere congiuntamente alla sicurezza degli Stretti (7 agosto 1946). Queste due ultime proposte furono respinte in note dei governi statunitense (19 agosto 1946), inglese (21 agosto 1946) e turco (22 agosto 1946). Successivi scambî di note non hanno modificato i contrastanti punti di vista e la questione è rimasta nei termini sopra illustrati, mentre si è notato a tratti un aggravarsi della propaganda sovietica contro l'atteggiamento della Turchia.
Bibl.: E. Migliorini, Uno sguardo a Costantinopoli e al commercio attraverso gli Stretti, in Boll. Soc. Geografica Italiana, maggio-agosto 1944, pp. 90-113; M. Toscano, La conferenza di Montreux e la nuova convenzione degli Stretti, Milano 1938; Papoutchieva, La politique de la Russie à l'égard des Détroits, Losanna 1944; G. Wobst, Die Dardanellenfrage, Lipsia 1941; H. N. Howard, The United States and the problem of the Turkish Straits, in Middle East Journal di Washington, gennaio 1947, pp. 59-72; E. Anchieri, Costantinopoli e gli Stretti nella politica russa ed europea, Milano 1948.