DU MAURIER, Daphne
(App. II, I, p. 809)
Scrittrice, commediografa e saggista inglese, nata a Londra il 13 maggio 1907, morta a Kilmarth (Cornovaglia) il 19 aprile 1989. Dopo lo straordinario successo di Rebecca e Frenchman's creek (1941; trad. it., Donna a bordo, 19802), ha continuato a scrivere romanzi e racconti che hanno avuto grandissima accoglienza di pubblico in tutto il mondo, da My cousin Rachel (1951; trad. it., 19866), The scapegoat (1957; trad. it., 1977), The flight of the falcon (1965; trad. it., 1977), The house on the strand (1969; trad. it., 1979), a Not after midnight (racconti, 1971; trad. it., 1973), Golden lads (1975) e The winding stair (1976), per ricordare solo i più conosciuti.
Saldamente ancorata alla tradizione del realismo inglese e con tecnica più affinata, la Du M. anche in queste opere manipola temi, personaggi e ingredienti narrativi di sicuro (e talvolta facile) effetto, privilegiando quasi sempre un protagonista che, per volontà o personalità d'eccezione, domina incontrastato sugli altri personaggi, meno decisi e sicuri, destinati a divenire inevitabilmente succubi e vittime. Misteriose nella loro essenza, distruttive nei loro effetti, le figure femminili della Du M. testimoniano della prodigiosa capacità della scrittrice nell'aver saputo cogliere e penetrare a fondo la complessa, insondabile psicologia dell'eterno femminino.
Il filone autobiografico, iniziato con il ritratto del padre in Gerald: a portrait (1937), e poi proseguito nel ritratto di famiglia attraverso tre generazioni in The Du Mauriers (1937; trad. it., 1958), si chiude con Growing pains (1977), mentre il suo interesse per la famiglia Brontë ha ispirato The infernal world of Branwell Brontë (1960).