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DANTI

di Luisa Becherucci - Enciclopedia Italiana (1931)
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DANTI

Luisa Becherucci

Famiglia di artisti fiorita in Perugia nel sec. XVl. Pier Vincenzo sostituì con quello il suo cognome di Rainaldi perché cultore di Dante. Matematico e artista fu matricolato tra gli orafi perugini il 7 dicembre 1488, morì a Perugia nel 1512. Di una sua supposta attività architettonica niente più sappiamo. Suo figlio Giulio, architetto, orafo e fonditore, nacque a Perugia nel 1500, vi morì nel 1575. Aceanto a notizie relative a sue opere d'architettura (partecipazione ai lavori della Rocca Paolina: 1547, pianta del palazzo dei Priori a Foligno, ecc.) e all'incarico della statua di Giulio III a Perugia (1553) cui collaborò col figlio Vincenzo, altre ne possediamo riguardanti la sua attività di orafo. È questione insoluta la sua collaborazione (circa 1554) al reliquario del Santo Anello (Duomo di Perugia), da altri attribuito a Federico e Cesarino di Francesco Roscetto, e tra quest'ultimo artista e il D. è pure contesa la croce di Mongiovino. Certe invece, e sicuramente databili, sono la croce stazionale d'argento nella collegiata di Visso (Macerata), del 1567, cui sono state raggruppate una di S. Giovanni Rotondo e una di Todi, e l'esecuzione, su disegno di Galeazzo Alessi, del tabernacolo bronzeo per l'ostia nella chiesa inferiore d'Assisi (1570 circa). Si ricordano di lui trattati sulle inondazioni e sugli ornati d'architettura. Ebbe tre figli, Egnazio (v.), Girolamo e Vincenzo.

Girolamo, nato a Perugia verso il 1547, morto ivi il 28 agosto 1580, pittore di scarsa importanza, aiutò il fratello Egnazio nella Galleria delle carte geografiche in Vaticano. Altre sue opere a Perugia sono in genere giudicate sfavorevolmente.

Vincenzo, nato a Perugia nel 1530, ivi morto nel 1576, fu il più eelebre della famiglia, attivo in molteplici campi, ma soprattutto nella scultura. Nel 1555 fuse la statua bronzea di papa Giulio III, tuttora all'esterno del Duomo di Perugia. Nel 1557 già si trovava a Firenze alla corte di Cosimo I e pur alternando la sua dimora tra Firenze e Perugia rivestì cariche e lavorò come architetto, ingegnere e scultore (1566, statue per la cappella di S. Bernardino nel Duomo di Perugia). Diede un progetto per la fabbrica dell'Escuriale, inviato in Spagna dallo stesso Cosimo I; lavorò poi agli apparati per le esequie di Michelangelo (1564) e le nozze di Francesco de' Medici (1565), e pubblicò Il primo libro del trattato delle perfette proporzioni (Firenze 1567). L'influenza dell'ambiente fiorentino michelangiolesco, che l'indusse a tentare la scultura in marmo, è sensibile in tutte le sue opere di questi anni, anteriori al 1568, tra cui ricordiamo l'Onore che vince l'Inganno (circa 1561; Firenze, Museo Nazionale, dove ne esiste anche il modello di terracotta); la Madonna col Bambino in Santa Croce (circa 1568); all'esterno del palazzo degli Uffizî, l'Equità e il Rigore allato dell'arme medicea (circa 1567). In seguito tornò alla fusione in bronzo, nella quale si era in precedenza segnalato con la giovanile statua di Giulio III, e coi due bassorilievi ora al Bargello: il Serpente di bronzo e uno sportello d'armadiolo per il Granduca, (1561-61). Del 1571 sono le tre statue della Decollazione del Battista all'esterno del Battistero fiorentino, suo capolavoro; in questo stesso anno fu addetto alla fonderia granducale dei cannoni. Sua ultima opera è il mediocrissimo quadro coi Diecimila Martiri, oggi in S. Firenze, eseguito per G. Baglioni della Corgna. Gli vengono contrastatamente attribuite alcune statuette di bronzo, a Vienna (Hofmuseum) e in collezioni private. Recentemente gli è stato riconosciuto il Cupido già creduto di Michelangelo (Londra, Victoria and Albert Museum).

Carattere distintivo delle sue opere è una certa aspra rigidezza di contorni che neanche la fluidità lineare del michelangiolismo giunge a superare. Meglio riescì nella fusione in bronzo e ne sono prova i rilievi del Bargello; nella Decollazione del Battista, conseguì una eleganza di attitudini e di proporzioni che ha fatto pensare a un larvato influsso del Giambologna. (V. tavole XCI e XCII).

Bibl.: W. Bombe e O. Pollak, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VIII, Lipsia 1913; P. Pirri, La chiesa collegiata di S. Maria in Visso, Rocca S. Casciano 1912; J. von Schlosser, Aus der Bildnerwerkstatt der Renaissance, Vienna 1913; A. Grünwald, Florentiner Studien, Praga 1914; H. Voss, Die Malerei der Spätrenaissance in Rom und Florenz, Berlino 1920, II; A.E. Brinkmann, Barockskulptur, Berlino 1922; U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923; U. Middeldorf e F. Kriegbaum, in The Burl. Mag., LIII (1928), p. 10; F. Kriegbaum, Zum "Cupido" di Michelangelo in London, in Jahrb. d. Kunsthist. Sammlungen in Wien, III (1929), pp. 247-57.

Vedi anche
Francésco I de' Medici granduca di Toscana Figlio (Firenze 1541 - Poggio a Caiano 1587) di Cosimo I e di Eleonora di Toledo; reggente negli ultimi anni di vita del padre, salì al trono nel 1574 mostrando una scarsa perizia negli affari di stato. Si servì tuttavia dell'opera di due abili ministri, G. B. Concini e Belisario Vinta, ai quali si deve ... Valerio Ciòli Scultore (Settignano 1529 circa - Firenze 1599). Aiuto del Tribolo nella villa di Castello presso Firenze e di Raffaello da Montelupo a Roma (1548 circa), fu operoso soprattutto a Firenze, dove eseguì tra l'altro una serie di sculture destinate a decorazione del giardino di Boboli, dall'impronta formale ... Pierino da Vinci Scultore (Vinci 1531 - Pisa 1554), nipote di Leonardo. Si formò alla scuola di B. Bandinelli e del Tribolo, col quale collaborò alla decorazione delle fontane della villa medicea a Castello; in un soggiorno a Roma (1548) approfondì i suoi interessi per l'antico e per Michelangelo. Chiamato a Pisa, realizzò, ... Galeazzo Alèssi Architetto (Perugia 1512 - ivi 1572). Di vasta e varia attività, lavorò in diverse città italiane, ma fu soprattutto a Genova che il suo stile lasciò una grande e originale impronta. Vita e opere Dopo una prima educazione a Perugia (G. Danti; G. B. Caporali), recatosi a Roma (1536 circa) vi guardò soprattutto ...
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  • FRANCESCO DE' MEDICI
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Altri risultati per DANTI
  • Danti, Vincenzo
    Enciclopedia on line
    Architetto, scultore e scrittore d'arte (Perugia 1530 - ivi 1576), figlio di Giulio. Nel 1557 già era a Firenze alla corte ducale, e dava anche un progetto per la fabbrica dell'Escuriale che fu inviato a Madrid. L'influsso dell'ambiente fiorentino michelangiolesco, che l'indusse a tentare la scultura ...
  • DANTI, Vincenzo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 32 (1986)
    Francesco Paolo Fiore Nacque a Perugia nella seconda metà dell'aprile 1530 (come si deduce dall'iscrizione tombale - Pascoli, 1730, pp. 293 s. - che fissava la data precisa al 22 apr.) primogenito di Giulio e di Biancofiore degli Alberti, seguito dai fratelli Carlo Pellegrino (che nel 1555 entrò nell'Ordine ...
Vocabolario
dante
dante s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...
dante càuṡa
dante causa dante càuṡa locuz. usata come s. m. o f. – Nel linguaggio giur., il soggetto che trasmette il diritto, nell’acquisto a titolo derivativo.
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