FARSETTI, Daniele Filippo
Nacque a Venezia il 23 ag. 1725 da Anton Francesco e Bianca Morosini. La sua famiglia, originaria di Luni e aggregata alla nobiltà veneta nel 1664, era molto ricca e gli assicurò un'ottima educazione. Alieno da ogni impegno politico (rifiutò più volte cariche pubbliche), il F. coltivò per tutta la vita interessi letterari ed artistici, al centro della vivace vita culturale della Venezia settecentesca. Compose con Carlo Gozzi e Sebastiano Crotta il poema giocoso Le spose riacquistate (pubblicato postumo, Alvisopoli-Venezia 1819), cui Gaspare Gozzi aggiunse gli argomenti; fu anche autore di numerose poesie, inserite in raccolte per nozze, monacazioni, ingressi di nobili nei loro uffici e nel volume XIV della Nuova raccolta d'operette italiane in prosa ed in verso, inedite e rare.
Nel 1747 fondò - insieme con Gaspare Gozzi, Giuseppe Baretti, Natale Dalle Laste, Giuseppe Gennari e Mereo Forcellini - l'Accademia dei Granelleschi che si segnalò per la vivace attenzione all'opera di Dante (ne uscirà la Difesa di Dante di Gaspare Gozzi) e per l'aspra e talvolta astiosa difesa di Carlo Gozzi nelle dispute con Chiari e Goldoni. I toni troppo accesi della polemica indussero i riformatori dello Studio di Padova a vietare la stampa degli atti dell'Accademia, spentasi nel 1762; il F. ce ne ha tramandato le vicende in un volumetto di Memorie uscito postumo nel 1795 (in Nuova raccolta..., cit., XIV, Treviso 1795, pp. 1-48 e, separate, nel 1799 a Treviso).
Allievo di Raffaele Bacchi (Bachi), egli si dilettò anche di pittura usando soprattutto il pastello: eseguì copia di dipinti di maestri del '300-'400, espose alcuni quadri alla tradizionale mostra annuale di S. Rocco e affrescò molte stanze della celebre villa di S. Maria di Sala, ereditata, insieme col Museo di palazzo S. Luca a Venezia, dal cugino Filippo. Questo Museo era sempre aperto agli studiosi e ai giovani artisti della città, cui il F. forniva generosamente i materiali per scrivere, incoraggiamenti e consigli. Testimonianza del suo vivo interessamento ai problemi dell'arte sono alcune postille, rimaste manoscritte, alla Descrizione delle pubbliche pitture di Antonmaria Zanetti; fu anche buon conoscitore di musica strumentale e vocale e appassionato bibliofilo.
Sposato nel 1759 con Elisabetta Minotto, il F. ebbe tre figli, l'ultimo dei quali, Antonfrancesco, dopo una vita dissipata, vendette la biblioteca e disperse il museo. Il F. morì a Venezia il 12 marzo 1787.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Giudici di petizion, b. 482/147, n. 10, 2 maggio 1787; T. G. Farsetti, Notizie della famiglia Farsetti con l'albero e le vite di sei uomini illustri a quella spettanti, Cosmopoli [Venezia 1778]; J. Morelli, Notizie della famiglia Farsetti, Cosmopoli [Venezia 1778]; Componimenti nella morte di D. F. patrizio veneto, Venezia 1787; G. Moschini, Della letteratura veneziana del sec. XVIII fino a' nostri giorni, Venezia 1806, I, pp. 288 s.; II, pp. 63, 142; Lettere inedite d'illustri italiani pubblicate in occasione delle felici nozze Michieli-Zuccheri, Venezia 1833; E. A. Cicogna, Saggio di bibliografia veneziana, Venezia 1847, pp. 267, 299, 420, 556; G. Dandolo, La caduta della Repubblica di Venezia ed i suoi ultimi cinquant'anni. Studii storici, Venezia 1855, pp. 115 s.; G. Soranzo, Bibliografia veneziana, Venezia 1885, pp. 357, 467, 503; G. Sforza, Il testamento d'un bibliofilo e la famiglia Farsetti di Venezia, in Atti della R. Acc. d. sc. di Torino, s. 2, LXI (1910-11), pp. 167-171; G. Natali, Il Settecento, Milano 1929, pp. 23 s., 106, 1056; R. Gallo, Le aggiunte di D. F. al libro "Della pittura veneziana" di Antonmaria Zanetti, in Ateneo veneto, CXXX (1939), pp. 241-266; F. Haskell-M. Levey, Art exibitions in 18th century Venice, in Arte veneta, XII (1958), p. 185; F. Haskell, Mecenati e pittori. Studio sui rapporti tra arte e società italiana nell'età barocca, Firenze 1966, p. 552; P. Mometto, La vita in villa, in Storia della cultura veneta, V, Il Settecento, 1, Vicenza 1985, pp. 608, 618, 625 s.; L. Padoan Urban, Il carnevale veneziano, ibid., p. 639; K. Pomian, Collezionisti d'arte e di curiosità naturali, ibid., Vicenza 1986, V, 2, p. 27; C. von Wurzbach, Biographisches Lexicon des Kaiserthums Oesterreich, IV-V, p. 148.