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CASTROVILLARI, Daniele

di Ariella Lanfranchi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 22 (1979)
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CASTROVILLARI, Daniele

Ariella Lanfranchi

Nacque all'inizio del sec. XVII, probabilmente a Venezia. Non si conosce quasi nulla della sua vita: sappiamo che fu frate francescano in un convento di Venezia e attivo in questa città attorno alla metà del secolo come compositore. Lo Eitner (e dopo di lui molti altri studiosi) lo indica come maestro di G. B. Bassani, mentre il padre Francesco Russo lo definiva "organista della cattedrale di Ferrara per molti anni...". Il Caffi, a sua volta, ne fa menzione indicandolo (insieme all'Ariosti, al Cesti e allo Zani) come maestro attivo nella cappella ducale di S. Marco, aggiungendo che questi autori "non avean creduto disdicevole lo sfoggiare anche nell'agone teatrale la loro abilità musicale: né il governo civile, comunque religiosissimo, né la podestà spirituale, comunque d'ogni buona disciplina rigida allora sulla milizia ecclesiastica avea mai posto divieto od ostacolo alcuno…".

Il C. raggiunse una notevole fama componendo diverse opere teatrali (molte delle quali sono andate perdute), tra le quali ricordiamo: Gli Avvenimenti d'Orinda, dramma in tre atti su libretto del patrizio veneto Pietro Angelo Zaguri (Venezia, Teatro SS. Giovanni e Paolo, gennaio 1659: dedicata all'impresario del teatro, in data 3 genn. 1659); La Pasife, ovvero L'Impossibile fatto possibile, dramma in un prologo e tre atti su libretto di Giuseppe Artale "principe dell'Illustr. Accademia degli Erranti di Napoli" (ibid., teatro S. Salvatore, carnevale 1661: dedicata a Luigi Foscarini; esistono di questa opera due edizioni del libretto, che recano la stessa data e che differiscono solo per la stesura della scena quindicesima del terzo atto; l'indicazione dell'Eitner, relativa all'esistenza nell'Archivio teatrale di Torino di un altro libretto della stessa opera recante la data del 1643 non è accertata); Cleopatra, dramma in un prologo e tre atti su libretto del veneziano Giacomo Dall'Angelo (Venezia, teatro S. Salvatore, carnevale 1662). In queste tre opere il nome del compositore compare solo nella Pasife: inoltre, soltanto il manoscritto della Cleopatra è conservato - come testimonia il Wiel - tra i codici contariniani esistenti presso la Bibl. naz. Marciana di Venezia (Racc. Rossi, ms.9926).

Le opere del C. rientrano complessivamente, sia per gli argomenti sia per la generale struttura musicale, nella tradizione melodrammatica della seconda metà del Seicento e, in particolare, della scuola veneziana: caratterizzate da una certa varietà orchestrale (brevi sinfonie iniziali, numerosi ritornelli strumentali, ecc.), comprendevano arie di pregevole fattura e recitativi generalmente monotoni, e assicurarono al loro autore una notevole fama, soprattutto la Cleopatra che, secondo la testimonianza dello Schilling, venne accolta da uno straordinario successo.

Bibl.: L. Allacci, Drammaturgia, Venezia 1755, coll. 132, 602; A. E. Choron-F. J. Fayolle, Dict. histor. des musiciens, I,Paris 1810, p. 124; J. S. Sainsbury, A Diction. of Musicians from the earliest times, I, London 1825, p. 139; G. Schilling. Encycl. der gesammten musikal. Wissenschaften, II, Stuttgart 1835, p. 155; F. Caffi, Storia della musica sacra nella già cappella ducale di S. Marco in Venezia, II, Venezia 1855, pp. 157, 270; T. Wiel, I cod. musicali contariniani del sec. XVII…, Venezia 1888, p. 50; F. Pasini, Notes sur la vie de G. B. Bassani, in Sammelbände der internation. Musikgesellshaft, VII(1905-1906), p. 582; F. Russo, Gli scrittori di Castrovillari...,Castrovillari 1952, p. 57; F. Testi, La musica ital. nel Seicento, Milano 1972, p. 409. Cfr. inoltre: C. Dassari, Opere e operisti, Genova 1903, pp. 100 s.; U. Sesini, Catalogo della Bibl. del liceo music. di Bologna. Libretti d'opera in musica, V, Bologna 1943, pp. 95 s.; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 213; A. Loewenberg, Annals of Opera, I, Geneva 1955, col. 16; O. G. T. Sonneck, Catalogue of Opera Librettos printed before 1800, New York 1967, I, pp. 190, 298; II, p. 853; III-IV, p. 1474; F. Clément-P. Larousse, Dict. des Opéras, I, New York 1969, pp. 105, 249; P. Caselli, Catalogo delle opere-liriche pubblicate in Italia, Firenze 1969, pp. 94 s.; F.-J. Fétis, Biographie univ. des musiciens, II, p. 210; Enc. dello Spett.,III, col. 212; R. Eitner, Quellen-Lexikon, I, p. 365; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, I, col. 1395; La Musica. Diz., I, p. 369.

Vedi anche
recitativo In musica, brano eseguito secondo lo stile recitativo, cioè secondo un modo di cantare che, pur intonato su note e accompagnato dall’orchestra o da uno strumento, non costituisce una melodia in sé conclusa ma segue le cadenze e le inflessioni della recitazione e del discorso. La nascita del recitativo ... mùsica sacra mùsica sacra Nella comune classificazione dei generi musicali, insieme delle composizioni musicali attinenti alla vita religiosa. Il regolamento di Pio X (1903), raccogliendo le prescrizioni della Chiesa cattolica sulla materia, riserva il termine di musica sacras. alla musica destinata alle funzioni ... libretto d'opera libretto d’opera Componimento drammatico, per lo più in versi, scritto appositamente (spesso riducendo e adattando altra opera letteraria – commedia, dramma ecc. – o ricavandone la materia) per offrire il testo al compositore di un’opera musicale. I primi libretto d'opera (detti favole, favole pastorali, ... a cappella Locuzione usata nella terminologia musicale per indicare: a) l’esecuzione polifonica per voci sole, senza accompagnamento strumentale, quale si conveniva nelle cerimonie liturgiche; b) il metro 2/2, il cosiddetto tempo a a cappella, definito anche tempo tagliato, perché prescritto con il segno C (tempo ...
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