Uomo politico keniota (Sacho, Rift Valley, 1924 - Nairobi 2020). Insegnante, appartenente all'etnia Kalenjin. Fra i protagonisti del processo di decolonizzazione del paese, nel 1960 M. venne eletto nella dirigenza della KANU (Kenya african national union). Critico delle posizioni centralistiche di questa, fu tra i fondatori della KADU (Kenya african democratic union), di cui divenne il primo presidente (1960-61). Nel 1964, allo scioglimento della KADU, ritornò nella KANU e fu da allora uno stretto collaboratore del presidente J. Kenyatta. Più volte ministro, fu anche vicepresidente della Repubblica (1967-78). Alla morte di Ke nyatta (1978) assunse la guida della KANU e divenne presidente della Repubblica, carica alla quale è stato eletto nel 1983 (riconfermato nel 1988 e nel 1992). Di fronte all'acutizzarsi delle tensioni sociali ed etniche nel paese M. accentuò il carattere autoritario e repressivo del suo regime. Condannato più volte dalle organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti umani, nel dicembre 1997 M. venne rieletto alla presidenza della Repubblica in consultazioni segnate da brogli e da violenze, mentre più forti si facevano le critiche da parte di molti paesi occidentali. Impossibilitato a ripresentarsi per un ulteriore mandato alle elezioni del 2002, in quanto vietato dalla costituzione, sostenne la candidatura di Uhuru Kenyatta, figlio del primo presidente keniota, che fu tuttavia sconfitto.