Filosofo statunitense (n. Boston 1942), è tra i maggiori rappresentanti della filosofia della mente.
Allievo di G. Ryle a Oxford, è professore nella Tufts University di Medford, dove è anche direttore del Center for cognitive studies. Nell'ambito della filosofia della mente si è segnalato per le sue tesi sull'"atteggiamento intenzionale" (intentional stance), utilizzato nella "psicologia del senso comune" per spiegare e prevedere il comportamento umano sulla base delle cosiddette nozioni intenzionali (credenza, desiderio, atteggiamenti proposizionali in genere) e dell'assunzione di razionalità che ne è a fondamento. Ritenendo tale strategia interpretativa applicabile anche agli animali, ai meccanismi fisici e agli artefatti (come i computers), D. ne ha sottolineato il valore soltanto strumentale, senza attribuire esistenza reale agli stati mentali postulati dalle spiegazioni che su essa si basano, e proponendo piuttosto, in un'articolazione di temi che vanno dal cognitivismo all'intelligenza artificiale e alle neuroscienze, un'interpretazione evoluzionistica della prospettiva intenzionale e, più in generale, delle funzioni cerebrali preposte all'espletamento delle attività mentali superiori (coscienza e comportamento finalizzato). Molto discusse sono le sue teorie sulla coscienza.
Content and consciousness (1969; trad. it. 1992); Brainstorms. Philosophical essays on mind and psychology (1978; trad. it. 1991); Elbow room (1984); The intentional stance (1987; trad. it. 1993); Consciousness explained (1991; trad. it. 1993); Darwin's dangerous idea (1995; trad. it. 1997); Kinds of minds (1996; trad. it. La mente e le menti, 1997); Brainchildren: essays on designing minds (1998); Sweet Dreams: Philosophical Obstacles to a Science of Consciousness (2005; trad. it 2006); Breaking the spell: religion as a natural phenomenon (2006; trad. it. 2007); Science and religion: are they compatible? (con A. Plantinga, 2011); Intuition pumps and other tools for thinking (2013; trad. it. 2014).