Karavan, Dani
Scultore israeliano, nato a Tel Aviv il 7 dicembre 1930. Dopo aver studiato a Tel Aviv e alla Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme, K. ha completato la sua formazione all'Accademia di Belle Arti di Firenze (1956-57), studiando la tecnica dell'affresco, e all'Académie de la Grande Chaumière a Parigi. Tornato a Tel Aviv nel 1957, ha continuato a svolgere la sua attività anche a Parigi e a Firenze, realizzando environments e installazioni permanenti per spazi pubblici e privati, per importanti mostre personali (significativa in particolare quella organizzata al Forte Belvedere di Firenze e al Castello dell'Imperatore di Prato nel 1978) e per rassegne periodiche, come la Biennale di Venezia (1976, 1991) o Documenta di Kassel (1977, 1987). Nel 1998 ha ottenuto l'Imperial Praemium di Tokyo per la scultura.
Dedicatosi inizialmente alla realizzazione di rilievi murali integrati con l'architettura (aula della Knesset di Gerusalemme, 1965-66) e di scenografie teatrali, K. ha avviato la ricerca espressiva a lui più congeniale, la creazione di environments, integrazioni di spazi costruiti e naturali che, nella cristallina stereometria di forme architettoniche o di elementi scultorei minimali e nelle assialità segnate da linee d'acqua, raggi di luce solare, direzione del vento, alberi (dalla fine degli anni Settanta ha fatto anche uso di raggi laser), creano ambienti capaci di coinvolgere la mente e i sensi di chi li percorre. Il Monumento del Negev (1963-68), sul confine del deserto israeliano, è attraversato da un filo d'acqua (il 'filo della vita') e da raggi di sole che segnano il passare del tempo; dalla torre, concepita come un gigantesco flauto 'suonato' dai venti, il visitatore può contemplare il monumento e il paesaggio del quale fa parte integrante. Degli anni Settanta sono, tra l'altro, il monumento in memoria dell'Olocausto al Weizmann Institute of Science di Rehovot (1971) e varie installazioni temporanee per la pace, tra cui quella per la Biennale di Venezia del 1976. I successivi environments realizzati in spazi pubblici, urbani o paesistici confermano i suoi intenti socio-psicologici ed estetici; oltre alle piazze di Gerusalemme e di Tel Aviv, si ricordano: Ma'alot (la Museum Platz dei musei Wallraf-Richartz e Ludwig, 1981-86) a Colonia; Axe majeur (1986) a Cergy-Pontoise, Parigi; monumento commemorativo per W. Benjamin a Port Bou, Spagna (1990-94); Strasse der Menschenrechte presso il Germanisches Nationalmuseum di Norimberga (1993); installazione per la sede dell'UNESCO a Parigi (1993-95).
bibliografia
P. Restany, Dani Karavan, München 1992 (pubbl. in occasione della mostra Dani Karavan. Projecte im urbanen Raum tenuta presso il Museum Ludwig a Colonia).
Zwischen Landschaftsarchitektur und Land Art, hrsg. U. Weilacher, Basel 1996, pp. 71-86.
Cataloghi di mostre
Dani Karavan. Israel/Biennale di Venezia '76, Bologna 1976.
Dani Karavan. Due ambienti per la pace, Firenze, Forte di Belvedere, Prato, Castello dell'Imperatore, Firenze 1978.
Dani Karavan. Dialog, Düsseldorf, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Duisburg, Wilhelm Lehmbruch-Museum, Düsseldorf-Duisburg 1989.