DALLA CASA
Un pittore d'ornato senza indicazione di nome è ricordato dal contemporaneo Oretti (sec. XVIII) come padre di due artisti, Filippo e Francesco.
Filippo, pittore d'ornato, quadraturista e restauratore, nacque a Bologna nel 1737; dalle fonti (Guida..., 1782; Bosi, 1859) è ricordato attivo in patria ancora nel '1782. Non se ne conosce la data di morte.
Con ogni probabilità avviato alla pittura dal padre, operò in collaborazione con il fratello Francesco: insieme eseguirono la decorazione della capella del salone dei Notai nel Foro civile del palazzo pubblico (Guida..., 1782; figure di Francesco e ornato di Filippo), oggi non più esistente; ancora nel palazzo pubblico i due fratelli restaurarono la sala Farn ese e in S. Petronio gli affreschi di Giovanni da Modena della cappella Bolognini.
Di Filippo si conosce un unico dipinto, l'Autoritratto con.la mandola custodito nel conservatorio di musica "G. B. Martini" di Bologna; fu esposto alla grande mostra del ritratto di Firenze (1911). Sul retro del dipinto era leggibile, prima della recente foderatura, la scritta "Ritratto di me Filippo dalla Casa Pittore fatto d'ettà di 22 Anni nel 1759. L'Autoritratto, inscritto in una elaborata ornamentazione sormontata da tavolozza e pennelli, rivela Filippo artista modesto.
Di Francesco, pittore e restauratore bolognese, si ignora la data di nascita; è ricordato attivo già nel 1765 (Oretti). Morì nel 1812 (Bosi, 1859). Fu pittore di figura, di battaglie e, capricci (Oretti); lo Zani (1820) ne ricorda anche l'attività di fiorante. Dalla breve biografia stilata dall'Oretti si apprende che Francesco, in ragione della sua "inclinazione grande" alla pittura, fu avviato alla scuola di V. Bigari. Tuttavia le fonti ricordano che, non contento dei modi del maestro, si volse allo studio delle opere dei più grandi pittori bolognesi sei-settecenteschi e pervenne così ad una maniera non del tutto priva di energia anche se modesta che, al di là dell'elegznte barocchetto del Bigari, aspira al recupero della retorica di tradizione barocca.
Quest'inclinazione è evidente nell'unica sua opera rimastaci, la tela raffigurante La consegna delle chiavi a s. Pietro nella parrocchiale di Riolo (Castelfranco Emilia.), per cui fu realizzata. Eseguito da Francesco nel 1765, il dipinto fu esposto in Bologna in occasione della festa del Corpus Domini (Bologna, Bibl. com. d. Archiginnasio, ms. B.106: M. Oretti, Cronica o sia Diario pittorico).
Sebbene sia manifesta l'intenzione dell'artista di richiamarsi alla grande tradizione pittorica bolognese, la corsività dei modi mostra di quanto egli fosse lontano dagli alti modelli che s'era prefisso. Loscarso portato culturale di. Francesco fu avvertito anche dai contemporanei; sebbene per ben due volte fosse stato proposto per l'elezione quale membro dell'Accademia Clementina, fu in entrambi i casi respinto (Atti ..., 1784, 1794). Nulla rimane dei suoi affreschi ricordati nelle Guide del 1766 e 1782 in Bologna o dall'Oretti nel contado bolognese, neppure, le Storie del Tasso in palazzo Bacilieri (cfr. M. Oretti e il patrimonio artist. del contado bolognese, in Documenti dell'Ist. per i Beni artistici ... della Regione Emilia Romagna, 15, Bologna 1981, p. 49) affrescate insieme don il paesista Martinelli. Dall'Oretti sono pure ricordate battaglie dipinte per il cantante Farinello.
Intensa ed evidentemente apprezzata fu la sua attività di restauratore: dagli Atti dell'Accademia Clementina (1789) risulta che gli furono affidati i "ritocchi" ai dipinti dei Costa e del Passerotti nella chiesa di S. Maria Maddalena; l'Oretti rammenta suoi restauri al dipinto del Calvaert di Cazzano e, in Bologna a quello del Brizio in S. Martino e al Fetonte del Reni di palazzo Zani; in collaborazione con il fratello restaurò gli affreschi della sala Farnese nel palazzo pubblico e della cappella Bolognini in S. Petronio.
Fonti e Bibl.: Bologna, Bibl. com. d. Archiginnasio, ms. B. 133 (sec. XVIII): M. Oretti, Notizie de'prof. del disegno..., XI, cc. 9, 144 s. (Franc.), 145 (Filippo); Ibid., Accad. di belle arti, Atti dell'Accad. Clementina, 1784, c. 60; 1789, c. 346; 1794, c. 435 (Francesco); Guida alle pitture, sculture e architetture..., Bologna 1766, p. 105 (Francesco); 1776, pp. 59, 147, 399 (Francesco); 1782, pp. 135, 242, 432, 478 (Francesco); 1792 (cfr. Indice, in Docum. dell'Ist. per i Beni artist. ... della Reg. Emilia Romagna, 8, Bologna 1969, p. 62); P. Zani, Enc. metodica... delle belle arti, I, 6, Parma 1820, pp. 50 (Filippo), 325 (Francesco); G. Bianconi, Guida del forestiere per la città di Bologna..., Bologna 1835, p. 227 (Francesco); Le chiese parrocchiali della diocesi di Bologna, a cura di S. Muzzi, II, Bologna 1847, p. 243 (Francesco); G. Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, IV, Bologna 1859, p. 26; Mostra del ritratto ital. dalla fine del sec. XVI all'anno 1861 (catal.), Firenze 1911, p. 154.
(Filippo); Collezionismo e storiografia musicale nel Settecento. La quadreria e la biblioteca di padre Martini (catal.), Bologna 1984, p. 118 (Filippo); U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 98 (s. v. Casa, Francesco dalla).