DAGON
. La maggiore delle divinità adorate dai Filistei, menzionata come tale dalla Bibbia, Giudici, XVI, 23 e specialmente I Re [Samuele], V,1-7, in cui è narrato come la sua statua, collocata nel suo tempio ad Asdod, cadde sulla soglia e si spezzò quando fu introdotta nel tempio l'arca santa presa dai Filistei agl'Israeliti; da allora in poi i sacerdoti e il popolo, nell'entrare nel tempio, saltavano la soglia senza calpestarla: nel racconto si ravvisa la spiegazione d'un "rito di passaggio", frequente anche in altri culti (cfr anche Sofonia, I, 9). La sopravvivenza del culto di Dagon è attestata dalla sua menzione in I Maccabei, X, 83-84, XI, 4; la sua estensione anche fuori del territorio dei Filistei, dall'esistenza di varie località palestinesi chiamate Bēth Dāgōn (Giosuè, V, 41, XIX, 27).
La connessione etimologica di D. con la parola dāg "pesce" (sarebbe analogo ai mostri pisciformi di cui parla Beroso) è da respingersi, e dubbia è quella con dāgān "frumento" (sarebbe un dio della vegetazione). Poiché una divinita babilonese Degānu è conosciuta e diffusa fin dai tempi antichissimi, conviene ritenere che essa sia stata adottata dai Filistei dopo il loro stanziamento sulle coste della Palestina.