DÀGOBA
Parola sorta dalla fusione di due parole sanscrite che vengono a significare letteralmente "ricettacolo di reliquie". Viene usata per designare un tipo di costruzione nell'isola di Ceylon simile allo stūpa. Il tipico d. singalese è costituito da una base a gradini sulla quale si leva una cupola (anda) con la caratteristica struttura a pinnacolo (yasti) munito di balconata (harmikā). (v. Anurādhapura). Rigide norme rituali regolavano le dimensioni del d.: l'altezza della cupola corrispondeva ai tre quinti del diametro della base e ad un terzo dell'altezza totale del d.; il ricorrere del numero 3 era probabilmente dovuto a ragioni di carattere mistico, allusione alla trikāya, i tre corpi di Buddha, o ai tre piani dell'esistenza. Fra i d. va ricordato, per la sua antichità, il cosiddetto Thūpārāma di Anurādhapura (v.), che la tradizione fa risalire alla metà del III sec. a. C.
Bibl.: B. Rowland, The Art and Architecture of India2, Harmondsworth 1956, pp. 197-210.