HAMMARSKJÖLD, Dag
Uomo politico svedese, nato il 29 luglio 1905 a Jönköping; figlio del giurista Hjalmar. Ministro senza portafoglio nel 1951, ha avuto parte attiva nell'OECE e nel Consiglio d, Europa, ed è stato delegato all'Assemblea delle N. U. Il 7 aprile 1953, l'Assemblea generale, su proposta del Consiglio di sicurezza, lo elesse segretario generale delle N. U. Il 26 settembre 1957 fu confermato in tale carica per un altro quinquennio (scadente nell'aprile 1963). Con l'avvento di H., la funzione del segretario generale ha subìto gradualmente un'evoluzione profonda, acquistando, specie sul piano politico, un'importanza e un prestigio che vanno assai al di là del carattere esecutivo-amministrativo che lo Statuto sembra aver voluto ad essa assegnare.
I punti salienti di natura politica dei primi cinque anni di carica sono dati dalla firma dell'armistizio in Corea (luglio 1953); dal viaggio a Pechino (gennaio 1955) per negoziare il rilascio dei prigionieri fatti in Corea, appartenenti al personale delle Nazioni Unite; dalle numerose missioni nel M.O. e in altre zone di tensione; e infine dalle crisi di Suez e dell'Ungheria, in occasione delle quali gli furono affidate responsabilità senza precedenti, e dove già appare evidente l'autorità politica tacitamente acquisita dal segretario generale delle N. U.
Nel 1957, quando fu rieletto, H. fece una dichiarazione addirittura rivoluzionaria: il segretario generale si sarebbe d'ora innanzi ritenuto autorizzato ad agire, in conformità allo spirito dello Statuto, anche senza un formale mandato dell'Assemblea generale o del Consiglio di sicurezza. Le limitazioni stesse alle quali sono soggetti questi due organi - egli dichiarava ancora nel 1958 - rendevano necessario di "creare in qualche posto un nuovo esecutivo responsabile".
Il secondo periodo di carica iniziato da H. sta dando piena conferma alle sue dichiarazioni. Nell'esecuzione delle risoluzioni delle N. U. egli reca sovente una sua nota indipendente (nel Libano - 1958 - per es., il gruppo di osservatori delle N. U. fu da lui ampliato contro il parere di alcuni stati); ovvero dirime di sua iniziativa singole vertenze (v. il caso della vertenza tra Thailandia e Cambogia, nov. 1958); o interviene in situazioni di emergenza prima ancora che si sia adito o si riunisca il Consiglio di sicurezza, come è avvenuto in occasione della grave crisi congolese (agosto - ottobre 1960).