DAFNI (Δάϕνις Daphnis)
Figlio di Hermes e di una ninfa. La sua terra natale è la Sicilia, dove nacque in un boschetto di lauro. Da questa circostanza deriva il suo nome che equivale al nome greco dell'alloro. Fu un eroe dei pastori e considerato l'inventore del canto bucolico; fu da tutti amato a causa della sua bellezza. Era caro a ninfe ed a muse, ad Hermes, Pan, Priapo ed Artemide. Eliano (Var. hist., 10, 18) racconta, attenendosi probabilmente a Stesicoro, che D. conquistò l'amore di una ninfa; quando egli però le fu infedele, questa lo privò della vista. D. morì poco dopo. Fu cantato da Teocrito; Sositeo, un contemporaneo del poeta, trattò la leggenda in una commedia satirica.
La più celebre rappresentazione plastica è data dal gruppo ellenistico in marmo di Pan e D., noto in molte repliche ed imitazioni. La copia più conosciuta (di età imperiale) è quella del Museo Naz. di Napoli. D. tiene nelle mani la siringa, che Pan gli insegna a suonare. Il gruppo originale viene datato al III (Lippold, Griech. Plastik, 323, tav. 113, 2) oppure al II sec. a. C. (G. von Kaschnitz, Sculture mag. del Mus. Vat., n. 189). È possibile che questo gruppo sia identico a quello attribuito da Plinio (Nat. hist., xxxvi, 35) allo scultore Heliodoros.
Bibl.: H. W. Stoll, in Roscher, I, cc. 955-961, s. v. Daphnis (importante per i riferimenti di passi degli antichi autori); Knaack, in Pauly-Wissowa, IV, cc. 2141-2146, s. v. Daphnis; K. Wernicke, in Roscher, III, i, cc. 1453 ss. (lista delle repliche del gruppo in marmo), s. v. Pan. Per la copia del Museo Naz. di Napoli, v.: Ruesch2, Guida, 79, n. 255, Cambridge Anc. Hist., III, tav. 152; Foto Sommer 1538; S. Reinach, Rép. Sculpt., II, 70, 5; R. Herbig, Pan, Francoforte s. M. 1949, tav. 16, 2.