ŽEROTÍN, Da
Famiglia nobile boema, oriunda dalla Moravia e chiamata così dal villaggio e fortezza di Žerotin, che ne fu la sede originaria. I Ž. erano da principio semplici cavalieri e la famiglia comincia a fiorire solo al tempo del re Giorgio di Poděbrady, quando i figli di Bernardo da. (1413-57), Bernardo e Giovanni, occuparono posti influenti e accrebbero i beni familiari. Giovanni da Ž. ottenne, oltre ad altri beni, nel 1475 il dominio di Fulnek, che diventò la base delle proprietà familiari.
Anche l'altro ramo della famiglia, discendente da Bernardo, s'accrebbe sotto i figli di questi. Questa linea si spense però già nel 1598 con Federico da Ž. (v. appresso).
La linea più giovane, detta di Fulnek, si divise in seguito in quattro rami che possedevano numerose proprietà tanto in Moravia quanto in Boemia.
Fra i membri della famiglia emergono: Federico, che dal 1594 al 1598, anno della sua morte, fu capitano della Moravia.
Carlo il Maggiore discendente dal ramo di Náměst, è la personalità più eminente di tutta la famiglia. Nacque il 14 settembre 1564 a Brandýs sull'Orlice in Boemia, ebbe un'ottima educazione nella scuola di Ivančice, che completò con gli studî alle accademie di Strasburgo, Basilea e Ginevra e con lunghi viaggi nell'Europa occidentale in modo che fu tra i più colti uomini di quell'epoca e fra i più noti gentiluomini boemi all'estero. Strinse una speciale amicizia con il re di Francia Enrico IV, al quale portò personalmente nel 1590 e 1592 il soccorso militare in Francia, nonché con Guglielmo d'Orange. Più tardi prese parte alla spedizione imperiale contro i Turchi nell'Ungheria (1594), ma ben presto fu richiamato al servizio dell'amministrazione della provincia morava, in cui rimase fino al 1599, quando, accusato di alto tradimento, si ritirò per un periodo di tempo a vita privata. Soltanto nel 1608 si mise, insieme con Carlo da Liechtenstein, a capo della rivolta contro l'imperatore Rodolfo II e fece riconoscere per sovrano in Moravia il fratello di questi, Mattia, dal quale fu confermato nell'ufficio di capitano della provincia. Però nel 1614, a causa della crescente oppressione religiosa e costituzionale, rinunziò nuovamente alla carriera politica. Durante la rivoluzione boema contro gli Asburgo nel 1618, benché riconosciuto capo dei protestanti moravi, Carlo da Ž. non solo rifiutò di unirsi agli stati boemi, ma si recò nel quartiere asburgico a Vienna, contribuendo con ciò in modo rilevante alla sconfitta della rivoluzione boema. Dopo la vittoria di Ferdinando II ottenne la restituzione delle estese proprietà in Moravia e in Boemia, confiscategli dai ribelli nel 1619, ma non prese più parte alla vita politica, anzi nel 1629 fu costretto a emigrare a Breslavia. Durante una visita in Moravia, Carlo da Ž. morì, il 9 ottobre 1636, a Přerov.
I suoi scritti (la celebre Apologia del 1606, i diarî e appunti delle diete e dei tribunali di Moravia, ecc.), stesi nella pura lingua boema, vengono annoverati fra le opere classiche della letteratura cèca antica, la sua ricca corrispondenza in cinque lingue diverse con i più famosi dei suoi contemporanei è una fonte importante per la conoscenza dei suoi tempi. La sua eondotta durante la rivoluzione boema getta però sulla sua vita un'ombra tragica.
Il suo parente Ladislao Velen da Ž. (1579-1638), discendente dal ramo di Břeclav, si mise per contro completamente ai servizî della rivolta boema contro gli Asburgo e portò la Moravia nelle file dei ribelli. Durante il regno di Federico, conte palatino, diventò capitano di Moravia e ancora dopo la sconfitta sulla Montagna Bianca si sforzò di concentrare le forze antiasburgiche, essendo pei 15 anni capo dell'emigrazione boema. Verso la fine della sua vita cercò invano di riconciliarsi con gli Asburgo, e morì in Polonia.
La sconfitta sulla Montagna Bianca e la guerra dei Trent'anni distrussero la gloria e la potenza della famiglia dei Žerotín. Di essa sopravvissero soltanto due rami, cioè quelli di Valašské Meziříčí e di Losín, i cui membri passarono al cattolicesimo e potettero così rimanere in patria. Anche se riuscirono a essere elevati al titolo di conti, pure non ottennero mai più la passata posizione politica, anzi germanizzandosi perdettero ogni contatto con il popolo. Il ramo di Valašské Meziříčí si estinse nel secolo XVIII e quello di Losín con Carlo da Ž., nato nel 1850, luogotenente imperiale in Moravia negli anni 1900-06, morto al castello di Bludov nel 1935.
Bibl.: A. Krátký, Pànové z Žerotina (I signori da Ž.), Přerov 1899; A. Sedláček, Hrady, zámky a tvrze království českého (I castelli e le fortezze del regno di Boemia), II, Praga 1883; V. Brandl, Spisy Karla staršího z Žerotina (Gli scritti di Carlo il Maggiore da Ž.), voll. 3, Bruna 1870-72; Fr. Dvorský, Dopisy Karla St. ze Žerotina (Le lettere di Carlo da Ž.), Praga 1904; P. Chlumecky, Carl von Zierotin und seine Zeit, voll. 2, Bruna 1862 e 1879; Fr. Hrubý, Ladislav Velen ze Žerotina (Ladislao Velen da Ž.), Praga 1930; O. Odložilík, Karel starši ze Žerotina (Carlo il Maggiore da Ž.), ivi 1936.