ORIAI, da (o D'Aria)
Casata di artisti oriundi da Pelsotto nella Val d'Intelvi, presso Porlezza, di cui i più importanti sono i fratelli Giovanni e Michele, operosi nella seconda metà del sec. XV in Liguria. Prima del 1490 essi eseguirono per Sisto IV a Savona la tomba dei suoi genitori, sulla quale sono rappresentati Sisto IV e suo nipote Giuliano della Rovere (la tomba, già nel chiostro di S. Francesco, si trova ora nella cappella Sistina del duomo). Sempre a Savona nella chiesa di S. Domenico rimangono frammenti della tomba di Antonio Sansoni che Giovanni doveva scolpire, secondo i termini del contratto del 1490, a imitazione di quella di Sisto IV. I due fratelli presero anche parte alla costruzione del duomo di Genova, come risulta da documenti del 1489 e 1492. Nel 1497 furono incaricati, insieme con Girolamo di Viscardo, di erigere per i fratelli Agostino e Giovanni Adorno nella chiesa di S. Girolamo presso Quarto dei Mille Alto due sepolcri sontuosi terminati nel 1502 circa; forse ne era parte il paliotto dell'altar maggiore di S. Girolamo con figure di Virtù entro nicchie.
Michele ebbe senza dubbio una personalità artistica più notevole, e perciò meglio identificabile, di quella del fratello, svolgendo anche un'attività più intensa. Per il palazzo di S. Giorgio a Genova scolpì alcune statue, di vigorosa modellazione: di Francesco Vivaldi (1466), di Luciano Spinola (1473) e di Domenico Pastine da Rapallo (1475), quest'ultima forse l'opera più bella di Michele. A lui e a Giovanni da Campione, Francesco Spinola diede nel 1475 l'incarico di eseguire per la chiesa di S. Domenico una "pila ad uso di fonte" e una balaustra con figure di angeli in marmo per la cappella di S. Vincenzo. Nel 1490 scolpì, dietro commissione dei priori della banca di S. Giorgio, la statua di Ambrogio di Negro, commissario della Corsica; e nello stesso torno di tempo fece per il palazzo di San Giorgio un rilievo con l'immagine del santo. Nel 1495 Francesco Pamoleo gli ordinò la tomba di Bartolomeo Pamoleo, vescovo di Accia, oggi non più esistente. L'ultima notizia che abbiamo di Michele si riferisce all'incarico dato da Luigi XII, re di Francia, a lui, a Girolamo di Viscardo, a Donato Berti da Pietrasanta e a Benedetto di Bartolomeo di erigere la tomba dei suoi genitori nella chiesa di S. Dionigi a Parigi.
L'attività dei due fratelli, vasta e varia, attende ancora di essere chiarita meglio onde poter con maggior sicurezza determinare la paternità di non poche sculture a Genova e altrove in Liguria che si attribuiscono loro, spesso con scarso fondamento.
Bibl.: W. Suida, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908.