CZĘSTOCHOWA (pron. censtochòva; A. T., 53-54-55)
Città della Polonia, capoluogo di circondario nel voivodato di Kielce, sulla Warta (affuente dell'Oder), distante 231 km. da Varsavia, sulla ferrovia Varsavia-Vienna. Nell'anno 1827 aveva 5000 ab.; nel 1890, 27.000, e secondo il censimento del 1921 ne contava 80.600. La parte della città che giace ai piedi del Jasna Góra, un colle alto 286 m., si chiama Częstochowa nuova; la parte orientale, chiamata częstochowa vecchia, ha per centro il mercato. Entrambe sono congiunte da un viale lungo 1 km. e mezzo, che forma allo stesso tempo la strada principale della città. Per l'importanza delle sue industrie metallurgiche e tessili Częstochowa si è sviluppata rapidamente; vi sono anche fabbriche di fiammiferi, vetro, carta, bottoni, prodotti chimici, colla, ecc. Di grande importanza sono anche il commercio degli oggetti sacri e l'industria alberghiera, in conseguenza del grande numero di pellegrini (circa 200.000) che vi giungono ogni anno dalla Polonia e dall'estero. Dal 1925 Częstochowa è sede di arci vescovato.
Częstochowa giace nella parte NO. della cosiddetta catena giurassica di Cracovia e le sue fondamenta sono formate appunto da pietra calcare giurassica. Nella regione intorno alla città si trovano numerose miniere di ferro e sui monti calcarei le rovine dei castelli medievali di Olsztyn, Mirów e Bobolice.
Fuori della città, situata sul Jasna Góra ("il Chiaro Monte"), si trova il convento dei padri paolini venuti in Polonia dall'Ungheria sulla fine del sec. XIV. V'è, celebre per miracoli, un'immagine della Vergine, eseguita senza dubbio in Occidente, ma ritoccata in stile bizantino. Il convento s'ingrandì e nel sec. XVII fu fortificato, così che poté, difeso dal padre superiore Kordecki, resistere (1665) all'assedio degli Svedesi che avevano invaso tutta la Polonia.