Scrittore polacco (Laskowo-Głuchy, Varsavia, 1821 - Parigi 1883). Dal 1842 all'estero, trascorse gli ultimi anni a Parigi, in miseria. Incompreso nel suo tempo, fu riscoperto e pubblicato agli inizî del sec. 20º da Z. Przesmycki. N. raccolse parte della propria produzione poetica e drammatica in Poezje (1863; trad. it. Poesie, 1981), che comprende liriche celebri come Fortepian Szopena ("Il pianoforte di Chopin") e Praca ("Lavoro"), ed espose nel dialogo in versi Promethidion (1851) la sua austera concezione dell'arte. Anticipatore di alcuni aspetti del simbolismo, indugiò volentieri in rievocazioni fantastiche del passato, come nei misteri drammatici Wanda (1850) e Krakus (1851). Tra i suoi drammi, mai messi in scena prima del 1906, spiccano anche Za kulisami ("Dietro le quinte", 1869), Pierścień wielkiey damy ("L'anello della gran dama", 1872) e Kleopatra (1870-78). Notevoli le sue opere in prosa (novelle, saggi filosofici, ricordi), alcune delle quali raccolte in Czarne kwiaty (1856; trad. it. Fiori neri, 1983). Fu attivo anche come pittore (Cappella in rovina, Varsavia, Museo Nazionale).