cyberwar
Uso di computer e di reti, come Internet, per attaccare o difendersi nel cyberspazio. La cyberwar tipica della terza rivoluzione industriale (o postindustriale), come la guerra elettronica lo è stata della seconda. Possiede aspetti tecnico-operativi sia offensivi che difensivi e viene utilizzata sia in tempo di pace che nel corso di conflitti armati. Dal punto di vista offensivo, l’attacco cibernetico può utilizzare diverse tecniche e tattiche e proporsi diversi obiettivi: intercettazione di dati; inabilitazione delle reti e degli equipaggiamenti informatici nemici; attacco alle infrastrutture critiche (elettricità, gasdotti e oleodotti, rete delle telecomunicazioni commerciali e finanziarie, trasporti ecc.). Le modalità di attuazione degli attacchi vanno dal superamento dei sistemi protettivi e dall’entrata nelle reti informative e nelle banche dati, con finalità varie (dall’acquisizione di informazioni al vandalismo di hacker individuali), all’attacco massiccio condotto da unità specializzate, alla diffusione di virus informatici o di worm, per neutralizzare reti, sistemi d’arma o di comando, di controllo e di comunicazione. In caso di conflitto, gli stessi mezzi possono essere impiegati sia nella cyberwar sia nella guerra elettronica, come sorgenti di potenti impulsi elettromagnetici (scoppi nucleari o sistemi del tipo del russo Ranets), che smagnetizzano i circuiti e distruggono i microprocessori. Dal punto di vista difensivo, la cyberwar tende a irrobustire tecnicamente computer e reti per aumentarne la resilienza, anche con una ridondanza delle loro componenti. Essenziale nelle operazioni difensive è rendersi conto dell’attacco per predisporre adeguate contromisure sia passive che attive. Queste ultime consistono nell’identificare, penetrare e neutralizzare gli attacchi cibernetici avversari. Secondo la società McAfee, che si interessa della sicurezza di Internet, ca. 120 Stati stanno sviluppando capacità per usare Internet come un’arma, con obiettivi economici, di intrusione nei servizi pubblici e di penetrazione nelle reti governative. Almeno 30 Stati dispongono poi di unità militari specializzate nella cyberwar offensiva. In particolare, la Cina attribuisce a essa grande importanza (così come alle armi antisatellite) per poter diminuire l’enorme superiorità aerospaziale e marittima degli USA con una Pearl Harbour informatica (e spaziale). La cyberwar è impiegata anche dal terrorismo transnazionale.