cyberjihad
(cyber-jihad, cyber jihad), s. f. inv. La guerra santa condotta attraverso la rete telematica, con azioni di propaganda, proselitismo e reclutamento.
• Non è certo la prima volta che gli inquirenti si trovano di fronte a uno scenario da cyber-jihad, l’uso di Internet da parte di gruppi terroristici islamici. Ma quello che è stato bloccato con tre arresti prima dell’alba di ieri in un paesino della Calabria, Sellia Marina presso Catanzaro, era il tentativo di costruire un vero e proprio «social network» della e-Jihad come lo hanno definito gli esperti della polizia postale. (Massimo Sideri, Corriere della sera, 1° febbraio 2011, p. 20) • La pirateria informatica ha colpito pesante il nuovo sito web dell’Isis Zanussi e insieme al sopralluogo della digos sono stati chiamati a occuparsi di quanto accaduto i colleghi della polizia postale. Gli «hacker» hanno lasciato sul sito dell’Isis Zanussi lo stemma e i concetti del gruppo Anon Ghost, di cui fanno parte i «combattenti» di quella che chiamano «Cyber Jihad» per la causa islamico-palestinese. Nel logo che hanno lasciato, dopo avere azzerato la piattaforma della scuola, c’è anche spazio per una scena che ricorda una decapitazione. (Chiara Benotti, Messaggero Veneto, 18 novembre 2014, p. 15, Pordenone) • «Soldati di Francia, tenetevi alla larga dallo stato islamico», si leggeva nel testo diffuso sulla pagina Facebook di TV5 Monde, «avete la fortuna di salvare le vostre famiglie, approfittatene. In nome di Allah il Clemente, il misericordioso, il CyberCaliffato continua a condurre la sua cyberjihad contro i nemici dello stato islamico». (Robert Vignola, Giornale d’Italia, 10 aprile 2015, p. 6, Esteri).
- Dall’ingl. cyberjihad.