CUSTODI, Pietro, barone
Statista e storico, nato a Galliate nel Novarese il 29 novembre 1771 e morto a Galbiate (Brianza) il 14 maggio 1842. Impiegato nell'amministrazione municipale di Milano, parteggiò per i repubblicani francesi e in seguito alle sue polemiche nei giornali Tribuno del popolo, Senza titolo e Compilatore cisalpino fu ripetutamente arrestato. Ristabilito il dominio francese, il C. subì l'influenza moderatrice di Francesco Melzi e soprattutto di Giuseppe Prina e parve capace di dare alla sua esuberante attività un indirizzo più fecondo. Fu segretario generale del ministero delle Finanze e principale collaboratore del ministro Prina. Consigliere di stato nel 1811, ebbe importanti missioni e da Napoleone I ebbe il titolo di barone. Nel 1816 accettò dall'imperatrice Maria Luigia la carica di amministratore delle finanze parmensi, che tenne però un solo anno. Si ritrasse allora definitivamente a vita privata nella sua villa di Galbiate in Brianza, ove raccolse importanti collezioni di manoscritti.
Pubblicò la collezione Scrittori classici italiani di economia politica (Milano 1803), continuò la storia di Milano di Pietro Verri fino alla morte di Leopoldo II (Milano 1850), pubblicò scritti scelti, inediti e rari del Baretti (Milano 1822), e attese alla preparazione di una storia di Francesco Sforza e di una Nuova biografia italiana che rimasero incompiute. Nel 1829 aveva fatto donazione dei suoi libri alla Biblioteca Ambrosiana.
Bibl.: G. Sangiorgio, P. C., Firenze 1875; L. Auvray, Inventaire de la collection Custodi conservée à la bibliothèque nationale, in Bulletin italien, 1903; S. Pellini, Nuovo contributo alla biografia di P. C., in Bollettino storico novarese, 1907.