CURLING
. È un giuoco invernale la cui invenzione, attribuita agli Scozzesi, risale probabilmente al 1511. Eminentemente popolare nella Scozia, il curling appassionò presto i cultori degli sport sul ghiaccio cosicchè oggi sorgono innumerevoli club specializzati, particolarmente nei paesi di lingua inglese e in Svizzera. Al 1904 risale il primo torneo internazionale di curling, disputato a Kandersteg. In Italia il giuoco è poco conosciuto.
Il curling viene giocato su un campo di ghiaccio da due squadre di quattro giocatori ciascuna, e consiste nel "piazzare" il più vicino possibile al cosiddetto tee (segno) le otto pietre di granito e di foggia speciale (pesanti circa 15 kg.) delle quali ogni squadra è dotata. La pietra (stone), ha forma piatta ed è munita nella sua parte superiore di una maniglia orizzontale di ferro o di legno che il giocatore impugna. La parte inferiore della pietra, quella che tocca il ghiaccio, è modellata in guisa da aderire al ghiaccio stesso mediante una corona che delimita la base concava del pezzo. La pista sulla quale si giuoca il curling è doppia (due tees, due hog-scores, ecc.), allo scopo di evitare ai gareggianti, finita che hanno una partita, la fatica di trasportare le pietre al punto di partenza. Il foot-score (linea del piede) è la linea sulla quale si colloca il crampit (trampolino) donde il giocatore lancia la pietra. Questa deve superare lo hog-score (linea della scopa) per essere in giuoco. Il tee-score è la linea che passa per il centro del tee. La distanza tra i due tees può variare da m. 29 a m. 38 circa (da 32 a 42 yards). Ogni giocatore deve, lanciandola destramente col braccio, imprimere alla pietra una traiettoria che le permetta d'insinuarsi, scostando le pietre già lanciate dagli avversarî, il più vicino possibile al tee. Il capitano della squadra (skip), collocato dietro il tee, dirige il giuoco e indica ai compagni i colpi che egli giudica utili. Degli attrezzi relativi al curling fa parte, caratterizzando il giuoco, una sorta di scopa, della quale il giocatore si serve per spianare la via alla pietra, spazzando il ghiaccio davanti ad essa durante il suo tragitto. Se la pietra manca dello slancio sufficiente per superare il hog-score, un giocatore, al comando del capitano di squadra, provvederà a spazzare e a levigare il ghiaccio con convulsi colpi di scopa onde agevolare lo scivolamento del pezzo e sarà sostituito in questa operazione dal capitano stesso allorché la pietra avrà sorpassato la linea (hog-score). Se la pietra, maldestramente lanciata, supera la linea del tee (tee-score), il capitano deve cedere il posto al capitano della squadra avversaria che, volendo, aiuterà la pietra a uscire dal cerchio del tee (7 piedi di raggio, circa m. 2,13), scopando davanti ad essa. Vince la partita la squadra che ha collocato lo stone più vicino al tee. Se più stones di una medesima squadra si troveranno vicino al tee, la squadra vincente segnerà un numero corrispondente di punti. Il curling può essere anche giocato da singoli partecipanti, ognuno dei quali agisce per conto proprio.
Disciplinato da apposito regolamento tecnico, il giuoco dò luogo a svariate combinazioni che richiedono nei giocatori prontezza, occhio, abilità. Non è faticoso e, data la sua pratica all'aria aperta, dà ai suoi cultori gioia e salute.
Bibl.: Cfr. Official Curling Guide, pubblicata annualmente dalla Spalding's Athletic Library, New York.