curaro
Complesso di alcaloidi ricavati delle piante sudamericane del genere Strychnos che hanno la proprietà di bloccare le giunzioni neuromuscolari. Il succo di Strychnos, utilizzato dagli indigeni come veleno da freccia, essendo paralizzante può provocare la morte per asfissia. Claude Bernard utilizzò nel 1856 il c. per la dimostrazione di un sito d’azione sulle terminazioni nervose dei muscoli. Il primo alcaloide del c. a essere identificato nella sua struttura chimica fu, nel 1935, la tubocurarina, seguirono molte altre molecole, di struttura amminica, fra le quali le più potenti sono le tossiferine, estratte dalla Strychnos toxifera. L’azione del c. è depolarizzante, persistente e con difficile reversibilità: ciò, oltre a richiedere l’uso di basse concentrazioni nelle preparazioni farmaceutiche, ha portato allo sviluppo della ricerca su sostanze curarosimili (➔), meno potenti e più maneggevoli.