CUNASSA (Κούναξα)
Località sulla riva sinistra dell'Eufrate, circa 90 km. a NO. di Babilonia; famosa per la battaglia ivi avvenuta, ai primi di settembre del 401 a. C., fra Ciro minore e il fratello Artaserse II (v.) re di Persia (cfr. Senofonte, che ne fu testimone oculare, Anabasi, I, 8; cfr. anche Plutarco, Artas., 8, e Diodoro, XIV. 22 segg.). L'esercito di Ciro, marciando lungo la riva sinistra dell'Eufrate, aveva già sorpassato la fossa che in continuazione del cosiddetto Muro Medico costituiva uno sbarramento continuo fra il Tigri e l'Eufrate, quando Artaserse si decise ad affrontare il fratello. L'appressarsi di Artaserse fu segnalato verso il mezzogiorno a Ciro che subito schierò le truppe a battaglia. All'ala destra, appoggiata all'Eufrate, furono disposti i mercenarî greci: i peltasti al comando di Clearco; indi gli opliti, agli ordini di Prosseno e di Menone. Al centro della linea si pose lo stesso Ciro con la sua guardia. L'ala sinistra era formata dal grosso delle truppe barbariche al comando di Arieo. Verso le due del pomeriggio fu preso contatto con le truppe di Artaserse così disposte: all'ala sinistra i "cavalieri bianchi" (λευκοϑώρακες) di Tissaferne; poi gli armati alla leggiera, infine gli opliti egiziani. Il centro era comandato dal re e da Gobria; l'ala destra, da Arbace: tutti i contingenti erano fronteggiati da una fila di carri falcati. Da Senofonte (Anab., I, 2,3; I, a, b; I, 7,10-12) si rilevano le seguenti cifre: per l'esercito di Ciro, circa 10.000 opliti e 2000 peltasti greci, con 100.000 soldati asiatici; per l'esercito di Artaserse, circa 900.000 uomini. Cifre, meno che per i Greci, inattendibili; tuttavia è indubbia la superiorità numerica delle truppe di Artaserse, le quali si spiegavano su una lunghezza doppia di quella dell'esercito di Ciro; sicché il centro dello schieramento del re veniva a trovarsi di là dall'ala sinistra del fratello. Da questa condizione di cose si sviluppò, ovvio, il piano di battaglia del re. Non appena infatti si disegnò la superiorità dei Greci all'ala destra, ove i Persiani cominciarono a ritirarsi, Artaserse, col centro e la destra dei suoi, iniziò una vasta mossa d'aggiramento. Ciro rivolse allora le truppe ai suoi ordini contro il centro nemico slanciandosi egli stesso innanzi per colpire il fratello. Nella zuffa furiosa Artaserse fu ferito, e Ciro trovò la morte. Arieo abbandonò allora coi suoi il campo di battaglia e anche Clearco cessò dall'inseguimento e fu appena in tempo a riordinare i suoi per ricevere e ribattere un attacco dei Persiani, desiderosi di annientare il contingente dei mercenarî greci. Cominciava ora per questi la gloriosa odissea del ritorno della quale Senofonte ci ha lasciato il ricordo nei sette libri dell'Anabasi.
Bibl.: Kämmel, Die Schlacht bei Kunaxa, in Philologus, XXXIV (1876), pp. 516 segg., 665 segg.; M. Pancritius, Studien über die Schlacht bei Kunaxa, Berlino 1906. Vedi anche: G. Cousin, Cyrus le jeune en Asie Mineure, Parigi-Nancy 1905; per la topografia vedi: E. Meyer, in Sitzungsb. d. Berliner Ak., 1912, p. 1099, e Weissbach, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, ii,p. 2193 sg.; per le forze dei due eserciti, v. J. Beloch, Griech. Geschichte, 2ª ed., III, i, Berlino 1922, p. 31, nota i. Vedi anche Kromayer-Veith, Schlachten-Atlas Griech. Abt., tav. IV, Lipsia 1926.