cultura aziendale
Modello di assunzioni di base che un determinato gruppo di persone, entrando a lavorare in un’azienda, gradualmente scopre, inventa o sviluppa per coordinarsi all’interno e per relazionarsi con l’ambiente esterno. Nella c. a., secondo l’impostazione proposta da E.H. Schein negli anni 1980, si identificano valori, principi, comportamenti e azioni che, avendo funzionato in modo sufficientemente positivo, sono considerati validi e quindi idonei a essere trasmessi ai nuovi membri del gruppo come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a situazioni analoghe. In altre parole, la c. a. è interpretabile come una struttura di codici di senso, espressi in un sistema simbolico, che indirizza il comportamento delle persone, sia in occasione di eventi collettivi unici e straordinari sia in occasione di attività e interazioni quotidiane. Tali codici sono sottoposti a un percorso di creazione ed evoluzione nel tempo, che scaturisce da problemi di adattamento sia alle dinamiche dell’ambiente esterno (la competizione, i mercati, la tecnologia) sia alla necessità di integrazione interna (ingresso di nuovi lavoratori, cambiamento nelle modalità di lavoro e così via). La c. a. contribuisce così a generare modelli cognitivi per l’interpretazione degli eventi, coinvolgimento e senso di appartenenza all’azienda.
Si possono individuare tre livelli di c. a., che vanno dal più visibile e materiale al più nascosto e non dichiarato.
Il primo è quello degli artefatti, di osservazione più immediata, concernente ciò che si vede e si ascolta non appena si entra in azienda. L’architettura, l’arredamento, il clima, le interazioni fra le persone consentono di individuare le diversità culturali nell’impresa. ● Il secondo è il livello dei valori dichiarati. Conoscendo solo gli artefatti, non si è in grado di capire le motivazioni di un determinato comportamento. Bisogna perciò indagare sul modo secondo cui le persone interpretano quanto accade, o quanto dovrebbe accadere, all’interno e all’esterno dell’impresa.
Il terzo è il livello degli assunti taciti e condivisi. Per comprenderli, si devono indagare i valori diffusi dal fondatore all’inizio della storia dell’impresa e che ne hanno decretato il successo. La c. a. è permeata dalle ipotesi fondamentali di coloro che lavorano o hanno lavorato nell’azienda, in particolare con riguardo ai loro rapporti con la natura, alla condizione umana in genere, alle relazioni tra persone, ai concetti di realtà, verità, tempo e spazio.