culto dei mòrti Venerazione rivolta ai defunti in generale, che è presente in quasi tutte le religioni e, secondo alcune teorie, costituisce l'origine e il fondamento della religione stessa.
Il c. dei m. si manifesta in celebrazioni che, pur variando nei dettagli rituali, nelle particolari credenze connesse, nella durata e nella posizione calendariale, costituiscono un fenomeno religioso diffuso in tutte le parti del mondo. Anche se con differenze, il c. dei m. presso popolazioni primitive o antiche viene celebrato con feste, i cui caratteri generali sono i seguenti: in un determinato giorno o periodo dell'anno (che è spesso la fine o il principio dell'anno stesso e cade nella stagione del raccolto o in altro momento saliente della vita della comunità; ma esistono anche feste dei morti non periodiche), si crede che i morti possono ritornare tra i vivi, e quindi sono da questi ospitati con offerta di cibi, eventualmente di abiti e altri oggetti, partecipano ai banchetti festivi, assistono ai riti e alla fine della festa vengono invitati a lasciare di nuovo il mondo dei vivi. La loro presunta visita qualche volta è preceduta da una sorta di invito o evocazione e da una congrua preparazione dei vivi (pulizia sulle strade e nelle case, digiuno, astinenza); essa può svolgersi nelle case stesse dove hanno trascorso la vita o nei luoghi pubblici della comunità o presso le tombe; dà occasione a riti ora di tipo funebre (lamentazioni), ora di tipo orgiastico (danze, mascherate, orge sessuali), a particolari interdizioni temporanee, a sacrifici e, nella fase conclusiva, a riti purificatori destinati a ristabilire l'ordine normale che presuppone una separazione tra vivi e morti. Alcuni temi presi dalle religioni primitive e antiche sopravvivono nelle credenze e usanze popolari europee attuali, raggruppate intorno alla festa cattolica della commemorazione dei defunti (2 nov.).
Tra le religioni che conoscono feste sostanzialmente analoghe, si possono menzionare la religione iranica antica, in cui il primo mese dell'anno, Fravardin, era preceduto o iniziava con la festa dedicata ai fravashi, cioè agli spiriti degli antenati che venivano ospitati con offerte di cibi e vestiti; quella greca, in cui la festa delle Antesterie, nel mese precedente all'equinozio primaverile, si concludeva con l'invito rivolto agli spiriti di abbandonare le case; la religione romana, in cui i dies parentales, ciclo di feste di nove giorni dedicato ai di parentes (antenati divini), si celebravano con sacrifici alle tombe, nell'ultimo mese dell'anno (13-21 febbr.).