Nelle prime armi da fuoco ad avancarica, strumento impiegato per introdurre la carica di polvere nella bocca da fuoco. Si chiamò poi c. una specie di mensola metallica, posta sotto l’apertura di caricamento dei fucili a retrocarica, per facilitare l’introduzione della cartuccia.
Utensile adoperato per perforazioni in terreni sciolti o teneri, soprattutto per il prelevamento di campioni di terra a piccola profondità. È costituita da un cilindro di acciaio a bordo inferiore tagliente, chiuso in basso da una valvola di ritenuta apribile solo verso l’alto. La c. si fa penetrare nel suolo, imprimendole un moto alternativo in senso longitudinale, fino a che, riempita di massa terrosa, è fatta risalire per lo svuotamento.
In marina, apparecchio che, in forma di canale semicircolare, si fa sporgere dallo scafo al momento del lancio subacqueo, di fianco al siluro, per proteggerlo contro la spinta trasversale dell’acqua, provocata dalla velocità della nave. Nel lancio in superficie, prolungamento del tubo di lancio che guida la fuoriuscita del siluro fino a che questo non sia completamente libero dal bordo.