CUBICOLO
. Nella casa romana (v.) si dicevano cubicoli (cubicula, camere da letto) o cellae (stanze, con significato più generico) i vani, generalmente non grandi, che erano disposti a destra e a sinistra dell'ingresso, sui lati dell'atrio. Non è dubbio che in età più tarda i cubicoli perdessero, se pur non sempre, il loro primitivo ufficio: ma in origine quelle camere, come dice il loro nome, dovevano servire al riposo notturno dei figlioli e dei membri secondarî della famiglia, mentre il padre e la madre dormivano nel tablinum. I cubicoli ripetevano la disposizione della casa omerica, dove nel cortile o aulè erano disposte da una parte e dall'altra le camere dei figli. Sotto l'Impero, per estensione, si disse cubicolo anche il palco da cui l'imperatore assisteva agli spettacoli; ma il primo significato era vivo nell'ufficio di praepositus cubiculo, primo cameriere o ciambellano della corte imperiale; alle sue dipendenze erano i servi o liberti (cubicularii). Con lo stesso nome s'indicano oggi le piccole camere sepolcrali delle catacombe.