CUBA.
– Demografia e geografia economica. Condizioni economiche. Storia. Bibliografia
Demografia e geografia economica di Anna Bordoni. – Stato dell’America Centrale insulare. La popolazione (11.163.934 abitanti al censimento del 2012, 11.258.597 ab. secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014) rimane nel tempo pressoché invariata, a causa del cospicuo flusso migratorio clandestino (diretto soprattutto verso gli Stati Uniti): si calcola che il numero di cubani che ogni anno lascia l’isola si attesti su 4 abitanti ogni mille. Il 14 gennaio 2013 è entrata in vigore una modifica alle leggi sull’emigrazione, che consente ai cittadini cubani di lasciare il Paese senza un permesso rilasciato dalle autorità, con una serie di filtri per le professioni ‘sensibili’ (militari, scienziati). Tra i servizi sociali garantiti dallo Stato, spiccano l’istruzione (gratuita e obbligatoria dai 6 ai 15 anni), cui è destinato il 12,8% del PIL (2010, UNESCO), e il sistema sanitario, con l’8,8% del PIL (2013, OMS). Quest’ultimo, paragonabile a quello dei Paesi industrializzati, si basa su un alto numero di medici di famiglia: nel 2012 erano circa 75.000, ossia 670 ogni 100.000 ab., rapporto che, considerando la scarsa diffusione dell’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome), si traduce in un’elevata aspettativa di vita (80 e 76 anni, rispettivamente donne e uomini, nel 2013) e in un basso tasso di mortalità infantile (5‰, nel 2013).
Condizioni economiche. – Il Paese possiede una discreta economia (la seconda tra gli Stati caraibici), che ha i suoi punti di forza nel turismo e nelle rimesse degli emigrati, ma il PILpro capite rimane tra i più bassi della regione. C. è il sesto produttore mondiale di nichel, mentre la produzione di zucchero, un tempo dominante, è avviata verso una crisi irreversibile. Per quanto riguarda il settore energetico, nonostante le buone prospettive per l’estrazione di idrocarburi, attualmente l’isola è in buona parte dipendente dalle importazioni dal Venezuela. Negli ultimi anni il governo ha avviato alcune storiche riforme economiche, quali la riduzione del numero di occupati nell’inefficiente apparato statale e il contestuale sviluppo dell’iniziativa privata, con la concessione di licenze per aprire piccole imprese. Ha altresì annunciato una nuova legge di regolazione del lavoro, l’eliminazione della doppia circolazione monetaria e la creazione della Zona especial de desarrollo Mariel (ZEDM), che dovrebbe attirare importanti investimenti esteri.
Storia di Ilenia Rossini. – Nel 2006, dopo aver alternato, negli anni precedenti, limitate aperture a strette accentratrici, Fidel Castro, ormai malato, cedette provvisoriamente la presidenza al fratello Raúl, ministro delle Forze armate. Iniziò così una fase di transizione terminata nel 2008, quando l’Assemblea nazionale ratificò l’elezione di Raúl come nuovo presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri. Nel 2013 fu riconfermato in queste cariche e annunciò che allo scadere dei mandati, nel 2018, non si sarebbe ripresentato.
Dall’aprile 2011, il neopresidente inaugurò una fase di riforme economiche che, pur senza mettere in discussione il sistema socialista, aprivano cautamente al mercato. Furono così gradualmente concesse ai cittadini le possibilità di acquistare ed ereditare le case, di comprare e vendere automobili anche nuove, di possedere senza limitazioni telefoni cellulari ed elettrodomestici, di svolgere privatamente una serie ampliata di professioni, di recarsi all’estero senza dover chiedere visti molti costosi. Alla fine del 2013, fu avviato il processo di abolizione della doppia valuta monetaria, e, nel marzo successivo, furono approvati dei provvedimenti diretti ad attrarre capitali stranieri, riducendo la tassazione sui profitti delle imprese estere. Nel campo dei diritti civili, nel gennaio 2012 il Partito comunista di Cuba (PCC) aveva intanto introdotto nel suo statuto la lotta contro l’omofobia.
Nonostante queste riforme e il rilascio, tra il 2010 e il 2011, di tutti i «prigionieri di coscienza» arrestati nel 2003, continuarono le critiche degli oppositori al regime, soprattutto a causa di fermi temporanei a cui erano spesso soggetti: il caso che riguardò il fermo della blogger Yoani Sánchez, per es., divenne noto in tutto il mondo. Sul piano della politica estera, oltre al rapporto privilegiato con il Venezuela – il primo partner commerciale e il principale fornitore delle risorse energetiche dell’isola – istituzionalizzato nell’ALBA (Alianza Bolivariana paralos Pueblos de Nuestra América), furono rafforzati i legami con la Cina.
Migliorate le relazioni con l’UE, che nel 2008 abolì le sanzioni contro C. imposte cinque anni prima, anche i rapporti con gli Stati Uniti iniziarono a distendersi dopo l’elezione di Barack Obama.Dopo una prima attenuazione dei regolamenti sull’invio di rimesse dirette e le restrizioni sui viaggi verso l’isola, si giunse – anche grazie alla mediazione di papa Francesco – alla svolta storica del 17 dicembre 2014, quando furono varate una serie di misure di disgelo, tra cui lo scambio di prigionieri. Prendendo atto del fallimento della politica statunitense contro C., Obama affermò inoltre l’intenzione di avviare l’iter parlamentare per l’abolizione dell’embargo imposto dagli Stati Uniti sull’isola da decenni, e condannato dal 1992 dall’ONU. I due Paesi annunciarono anche di voler ristabilire le relazioni diplomatiche: tale impegno fu onorato con l’apertura delle reciproche ambasciate – in precedenza semplici uffici d’interesse – il 20 luglio 2015. Nel mese di maggio, C. era inoltre stata cancellata dalla lista dei Paesi sponsor del terrorismo.
Nel giugno 2009, senza alcuna richiesta da parte di C., l’OAS (Organization of American States) revocò la sospensione del Paese, in vigore dal 1962, chiedendo tuttavia maggiore democrazia e più rispetto dei diritti umani. Nello stesso anno, come anche nel 2012, C. ottenne un seggio nel Consiglio dell’ONU per i diritti umani (UNHRC, United Nations Human Rights Council).
Bibliografia: «Limes», 2007, 2, nr. monografico: Chávez-Castro. L’Antiamerica.