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CTENOPLANA

di Angelo Andres - Enciclopedia Italiana (1931)
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CTENOPLANA (da Ctenofori e Planarie)

Angelo Andres

Parola ibrida come quella di Coeloplana e applicata dal Korotneff (1886) a un piccolo animale pelagico lungo 6 mm., da lui trovato nel mare della Malesia, e poi anche dal Willey (1896) in quattro esemplari nel mare della Nuova Guinea. Dei cinque esemplari, il priamo è la Ctenoplana Kovalewskii Korotneff; tre altri sono la C. Korotneffi Willey, e il quinto è la C. rosacea Willey. Questi animali hanno corpo discoidale, quasi rotondo, lievemente ispessito nella regione centrale. La faccia superiore o dorsale, leggermente convessa, porta nel centro una statocisti come gli Ctenofori; ai lati di essa vi sono pure le due tasche dalle quali sporgono i filamenti pescatori e le otto serie meridiali dei pettini. La faccia inferiore o ventrale è piana; nel suo centro presenta la bocca la quale immette in uno stomodeo che a sua volta si apre nel celenterio prolungantesi in diverticoli radiali. Di gonadi si conoscono solo le maschili, in numero di quattro. Gli animali di solito sono molto appiattiti e strisciano sul suolo come le planarie, con la faccia inferiore in direzione sagittale, talora aumentano di spessore arrotondandosi, e nuotano libere nell'acqua in ogni direzione come gli Ctenofori.

Le Ctenoplane, quando furono scoperte, destarono grande interesse, anche perché si volle vedere in esse la forma intermedia fra Planarie (Policladi) e Ctenofori. Alcuni le reputarono Ctenofori degenerati; e opinarono quindi che nell'albero genealogico degli animali il ramo dei vermi platodi con turbellarie, distomi e cestodi si dovesse considerare come derivato dagli Ctenofori per continuata degenerazione. Altri zoologi consideravano le Ctenoplane come Planarie assurgenti dalla vita reptante a quella libera natante e avviate a evolversi nelle forme eleganti degli Ctenofori e che sarebbero quindi derivati dai vermi platodi. Da recenti ricerche risulta che Ctenoplana e Coeloplana sono veri Ctenofori aberranti e nulla hanno di comune con i Turbellarî policladi (v. ctenofori).

Bibl.: A. Korotneff, Ctenoplana Kovalewskii, in Zeitsch. f. wiss. Zool., XLIII (1886), pp. 242-51; T. Komai, studies on two aberrant Ctenophores, Coeloplana and Gastrodes, Kyoto 1922.

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