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CTENOFORI

di Angelo Andres - Enciclopedia Italiana (1931)
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CTENOFORI (dal gr. κτείς "pettine e ϕέρω "porto", lat. scient. Ctenophora)

Angelo Andres

Animali marini, planctonici, trasparenti, iridescenti, fosforescenti ed elegantissimi. Sono Celenterati, che differiscono dagli Cnidarî (v.) perché mancano di cellule urticanti, e posseggono invece cellule agglutinanti o colloblasti. Il colloblasto consta di due cellule: una ghiandolare con calotta di granuli attaccaticci, l'altra basale con filamento assiale o plasmatico e filamento spirale elastico e forse muscolare; differiscono anche dagli Cnidarî per avere sul corpo in senso meridiale otto serie di palette o lamelle vibratili disposte come i denti di un pettine, da cui il nome.

L'aspetto generale di un ctenoforo tipico (gen. Cydippe) è piriforme, con otto serie di palette e due tasche laterali da cui escono due lunghi tentacoli; al polo inferiore (nella posizione di riposo) vi è la bocca, al polo opposto aborale la statocisti, organo dell'equilibrio. Vi sono due piani di simmetria: il tentacolare e il piano sagittale, ortogonale a questo. La superficie del corpo è rivestita da un epitelio ectodermico semplice, con cellule tectorie, cellule ghiandolari, cellule ciliate rare, colloblasti, cellule nervose forse costituenti un reticolo e fibrille muscolari lisce. Ciascuna costa meridiale è costituita dalle serie di palette trasversali (pettini), collegate da strisce meridiali di speciali cellule; ogni paletta ha un cuscinetto di cellule claviformi e ogni cellula porta un ciuffo di lunghe ciglia. Il movimento dei pettini si propaga dal polo aborale al polo orale, producendo la nota iridescenza.

I due tentacoli talora sono molto lunghi; la tasca, da cui prendono origine con una base triloba, è fornita di fibre muscolari orbicolari; il tentacolo ha un asse di mesoglea e un'esile tonaca di fibre longitudinali nonché un epitelio; dal filamento si partono ramuscoli detti tentille, ricchi di colloblasti.

La statocisti (organo aborale, o centrale, o nervoso) funziona da organo di equilibrio: consta di una leggiera infossatura con epitelio calcarigeno, ricoperta da una cupola membranosa protettrice. Nell'infossatura e sotto la cupola vi è lo statolite che risulta dall'aggregazione in una masserella sferica di piccoli granuli calcarei, la quale poggia su quattro mollette. Dalla base di ciascuna molletta si diparte in senso meridiale una striscia di cellule ciliate speciali, che si biforca; si formano così otto strisce minori che si dirigono verso le otto coste meridiali predette. Di fianco alla fossetta vi sono nel piano sagittale due campi ciliati ovali detti campi polari. Nella cupola vi sono due aperture inalanti sagittali, poi quattro altre piccole esalanti corrispondenti alle quattro strisce.

Nella regione aborale esistono due pori (pori escretori), asimmetrici, cioè posti diagonalmente da un perradio sagittale all'altro.

La cavità ceienterica o gastrovascolare comincia con la bocca che è una fessura sagittale con sfintere e talora con labbro-ventosa; a questa succede lo stomodeo, compresso in senso sagittale con due facce piane che presentano una striscia rilevata; in basso finisce con l'orificio gastrale munito di sfintere; è tappezzato da epitelio ectodermico, di cellule tectorie e di cellule ciliate; compie la funzione gastrica. L'orificio gastrale immette in una cavità centrale detta infundibulum, che presenta: un prolungamento aborale, con due branche terminali biforcantisi in quattro canaletti, dei quali due diagonalmente opposti formano un'ampolla e si aprono all'esterno nei predetti due pori escretori asimmetrici; due seni laterali, ciascuno con tre branche, una perradiale che dà i due canali tentacolari e due interradiali che si biforcano e terminano nei canali meridiali subcostali; e due diverticoli stomodeali con due strisce longitudinali rilevate. La cavità celenterica (eccezion fatta della cavità boccale) è rivestita dell'endoderma, epitelio semplice di cellule piatte poligonali ciliate e cellule cilindriche non ciliate; le prime nei canali meridiali formano distinte rosette speciali. Le gonadi si presentano come strisce rilevate longitudinali nei canali meridiali: le femminili verso il perradio corrispondente; quelle maschili verso l'interradio corrispondente. Secondo R. Hertwig sono d'origine ectodermica: gli elementi germinali cadono nel celenterio e vengono espulsi per la bocca.

La mesoglea o strato intermedio fra l'endoderma e l'ectoderma ha un grandissimo sviluppo, è di media consistenza e contiene cellule stellate, fibre muscolari (tangenziali parietali; tangenziali viscerali, radiali) e forse anche cellule nervose.

Le dimensioni degli Ctenofori variano da 4 mm. (Tinerfe cyanea) a 25 cm. (Eucharis multicornis); fino a un metro e più in Cestus veneris. La compagine del corpo è assai tenue, può contenere da 96 a 99 % di acqua e da 4 a 1% di sostanza plasmatica. Quasi sempre gl'individui sono isolati, talora, pur conservandosi liberi, vivono in sciami o greggi assai numerosi (Eucharis).

Le uova sono telolecitiche con segmentazione totale-ineguale. Si forma una pseudoblastula con due blastopori; il blastoporo aborale si chiude mentre nel blastoporo orale si forma lo stomodeo. In seguito si ha la formazione dei tentacoli, della statocisti e delle coste meridiali; si ottiene così la larva detta Cydippula.

Classificazione. - Gli Ctenofori comprendono circa un centinaio di specie, che si possono ripartire in due classi: 1. Ctenofori tentacolati (Stenostomati, Filictenidî); 2. Ctenofori nudi (Eurystomati). Alla 1ª classe si ascrivono 4 ordini:

Ord. 1° Cydippidea: corpo rotondo od ovale, piriforme, con due tentacoli retrattili entro profonde tasche e con canali celenterici bene sviluppati per lo più a fondo cieco. Famiglie: Cydippidae, Mertensidae, Pleurobrachidae, ecc. Nel Mediterraneo è frequente la Hormiphora plumosa; piuttosto rara la Callianira bialata.

Ord. 2° Lobifera: corpo lateralmente compresso, con 2 grandi ali al polo orale ortogonali alla compressione, con 4 prolungamenti (auriculae) al polo aborale; tentacoli non retrattili e rudimentali come le tasche. Famiglie: Bolinidae, Lesueuridae, Eucharidae, Calymnidae, ecc. Nel Mediterraneo è frequente la Eucharis multicornis, fino a 25 cm. di grandezza, che presenta il fenomeno strano della dissogonia o eterogonia.

Ord. 3° Cestoideae o Taeniata: corpo nastriforme per compressione in senso frontale, molto allungato tanto a destra quanto a sinistra; con 4 coste meridiali e senza tasche tentacolari. Comprende l'unica famiglia dei Cestidi (v.).

Ord. 4° Platyctenia: corpo compresso o schiacciato dal polo orale al polo aborale e discoidale, senza tentacoli; coste meridiali rudimentali o mancanti. Famiglia unica coi generi Ctenoplana, Coeloplana.

Alla 2ª classe si ascrive l'unico:

Ord. 5° Beroidea: Ctenofori privi non solo di tasche tentacolari ma anche di tentacoli. Famiglia unica: Beroidae con il gen. Beroe di cui la specie B. rufescens lunga 20 cm. si trova nel Mediterraneo con la B. ovata, che è più piccola.

V. tavv. XIII e XIV.

Bibl.: C. Chun, Die Ctenophoren des Golfes von Neapel u. der angrenzenden Meeresabschnitte, Lipsia 1880; Y. Delage e E. Hérouard, Traité de Zoologie concrète, II, Parigi 1901; Rippenquallen od. Ctenophora, in Bronn's Klassen u. Ordnungen des Tierreisches, Lipsia 1908; O. Maas, COelenterata, in Handwörterbuch der Naturwissenschaften, Jena 1912.

Vedi anche
Celenterati (o Cnidari) Phylum di animali affini agli Ctenofori, suddiviso in 4 classi: Antozoi, Scifozoi, Idrozoi e Cubozoi. Sono Metazoi con simmetria raggiata. L’asse principale del corpo corrisponde all’asse primario della gastrula e l’apertura orale al blastoporo. Il corpo ha originariamente la forma di un ... plancton L’insieme degli organismi acquatici, animali e vegetali che vivono sospesi, a galla o in seno alle acque, in balia delle onde e delle correnti e senza alcun rapporto con il fondo. Composizione Di composizione molto varia, il p. presenta particolarità morfologiche e fisiologiche estremamente caratteristiche, ... cinto di Venere Nome comune di un animale marino (Cestus veneris), pelagico, nastriforme, appartenente agli Ctenofori. bioluminescenza Emissione di luce da parte di organismi viventi, animali e vegetali, che richiede la presenza di ossigeno. È stata osservata nei fotobatteri; in alcuni funghi Basidiomiceti e in molte specie animali (lucciole). Talora la luce è emessa da tutto il corpo dell’animale, in altri casi tale facoltà è propria ...
Tag
  • PIANO SAGITTALE
  • IRIDESCENZA
  • PLANCTONICI
  • ECTODERMA
  • ENDODERMA
Altri risultati per CTENOFORI
  • Ctenofori
    Enciclopedia on line
    Phylum di animali marini, quasi tutti planctonici, trasparenti, iridescenti, talvolta fosforescenti. Differiscono dai Celenterati, cui sono affini, per vari caratteri: mancanza di cellule urticanti e presenza di cellule agglutinanti o colloblasti, ermafroditismo e presenza sul corpo di 8 serie di palette ...
Vocabolario
ctenòfori
ctenofori ctenòfori s. m. pl. [lat. scient. Ctenophora, comp. di cteno- e -phorus «-foro»]. – Animali marini affini ai celenterati, quasi tutti planctonici, trasparenti, iridescenti, talvolta fosforescenti; nella forma tipica (che può essere...
ctenarî
ctenari ctenarî s. m. pl. [der. di cteno-]. – In zoologia, sinon. di ctenofori.
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