CRIZIO (Κριτίας, Critias, nelle iscrizioni ΚΡΙΤΙΟΣ)
Scultore ateniese, socio e probabilmente fratello di Nesiote, che firmò con lui le opere di cui resta memoria. I due sembrano essere stati soprattutto bronzisti, e dovevano essere tra i più famosi in Atene per ricevere dallo stato la commissione del gruppo dei Tirannicidi, collocato sull'agorà tra il 477 e il 475 a. C. in sostituzione di quello asportato dai Persiani. L'opera è tra le creazioni più poderose dell'ultimo periodo arcaico per la costruzione dei volumi, il nesso dei movimenti e il valore stilistico della modellazione, con particolari nervosamente accentuati secondo il gusto arcaico, riconoscibile ancora nelle copie marmoree d'età romana. Fonte principale per noi sono le statue, ora al museo di Napoli (v. armodio e aristogitone). Opera dei medesimi artisti può essere la statua di giovinetto scavata sull'Acropoli, anteriore al 480; là vennero in luce cinque basi firmate da questi artisti: tra esse quella di una statua di corridore armato, dono votivo del vincitore d'una gara, ricordata da Pausania (I, 23, 9).
Bibl.: M. Bieber, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXI, Lipsia 1927, p. 545 segg.; E. Langlotz, Frühgriechische Bildhauserschulen, 1927, p. 162; G. M. Richter, Sculpture and sculptors of the Greeks, New Haven 1929, fig. 877; G. Deonna, Dédale, 1930, p. 267. Per le iscrizioni: A. Michaelis, in Arx Athenarum, 3ª ed., Bonn 1901, p. 115.