CRISTOFORO Mitileneo (Χριστοϕόρος Μιτυληναῖος)
Poeta bizantino della prima metà del secolo XI. Scrisse due calendarî metrici, in cui si descrivono i santi celebrati nei singoli giorni dell'anno e un'ampia raccolta di poesie varie (στίχοι διάϕοροι). Questa raccolta, pervenutaci completa in un manoscritto di Grottaferrata del sec. XV corroso dai topi, le cui lacune si possono tuttavia in parte colmare col sussidio di altre sillogi minori, consta di 145 poesie assai diverse di metro (di regola in trimetri giambici, ma anche in esametri dattilici, in distici e in anacreontici) e d'argomento. Alcune riguardano scene storiche importanti - come la morte di Romano Argiro (1034), la detronizzazione di Michele Calafata (1042), la morte del ribelle Giorgio Maniace (1043) - delle quali era al corrente come alto funzionario dello stato (fu segretario imperiale, patrizio, giudice di Paflagonia): altre ritraggono con grazia ed eleganza scene dal vero; parecchie invece rappresentano mere esercitazioni retoriche e peccano di artificio e di prolissità. Ciò che assicura a C. M. uno dei primi posti fra gli autori di epigrammi sono i felici spunti satirici e umoristici di talune fra le sue poesie.
Edizioni: A. Rocchi, Versi di Cristoforo Patrizio, Roma 1887; E. Kurtz, Die Gedichte des Christophoros Metilenaios, Lipsia 1903.
Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Litteratur, 2ª ed., Monaco 1897, pp. 737-38; A. Cosattini, Le poesie varie di un bizantino, in Atene e Roma, VII (1904), pp. 257-264; Thiele, in Pauly-Wissowa, Real-Encyclopädie, Supplemento, III (1919), coll. 245-259.