ALTISSIMO, Cristoforo Fiorentino detto l'
Celebre improvvisatore della fine del sec. XV, fu detto l'Altissimo per la popolarità acquistata cantando in poesia a Firenze, a Venezia e altrove; morì verso il 1515. Restano di lui Il primo libro de' Reali (Venezia 1534), 94 canti, recitati a più riprese in Firenze, d'argomento cavalleresco, con frequenti digressioni morali e filosofiche; la Rotta di Ravenna cantata in S. Martino di Firenze (1516), e strambotti, capitoli, ottave, sonetti (una ricca raccolta in Opere dell'Altissimo poeta Fiorentino, nelle quali descrive le bellezze d'una donna..., Firenze 1572; un'altra, a cura di R. Renier, Torino 1886), pei quali l'A. si annovera in quel gruppo di rimatori vuoti e artificiosi che rappresentano quello che il D'Ancona ha chiamato il Secentismo nella poesia cortigiana del sec. XV, e che hanno solo un valore storico.
Bibl.: R. Renier, Strambotti e Sonetti dell'Altissimo, Torino 1886, prefazione. Della riduzione del primo libro dei Reali di Francia parla P. Rajna a proposito di un'altra Riduzione Quattrocentistica in ottava rima dello stesso primo libro, in Bausteine zur roman. Philologie. Festgabe f. A. Mussafia, Halle 1905, pp. 227-54.