DELLA ROVERE, Cristoforo
Nacque in Piemonte il 12 giugno 1434 da Giovanni dei signori di Vinovo e da Anna Del Pozzo. Dei primi decenni della sua vita sappiamo che, laureatosi in diritto a Bologna, entrò a far parte dell'amministrazione giudiziaria degli Stati sabaudi: in una lettera da Roma del 18 maggio 1468 inviatagli dal cardinale Francesco Della Rovere, il futuro Sisto IV, il D. è chiamato consigliere del duca di Savoia e giudice della Valle di Susa. Il cardinale manifestava grande affezione per il D. e suo fratello Domenico e non è sorprendente se, eletto papa nell'agosto 1471, 10 nominò castellano di Castel Sant'Angelo il 19 ottobre seguente, al posto di Andrea Pili promosso vescovo di Recanati.
Certo è che Sisto IV assicurò una costante protezione ai Della Rovere di Vinovo, suggerendo così un legame di parentela, in realtà inesistente, tra i gentiluomini piemontesi ed i modesti mercanti savonesi da cui egli traeva la sua origine. Da questo momento in poi il D., che figura anche come protonotario apostolico, si dedicò ad una ricerca sistematica di benefici, cori una netta preferenza per quelli situati negli Stati di Casa Savoia. Nel 1490 suofratello Domenico, che ne erediterà la maggior parte, stilò una lista delle diocesi in cui si trovavano: Tarantasia, Moriana, Torino ed Asti.
Il 3 ag. 1472 il D. venne nominato arcivescovo di Tarantasia, certo con l'approvazione di Iolanda di Francia, in quegli anni reggente negli Stati sabaudi; egli tuttavia non si recò mai nella sua diocesi, occupato com'era dai suoi compiti romani.
La cura della sfera temporale fu affidata al vescovo di Ivrea e agli ufficiali di Losanna e di Ginevra; un minore conventuale, Giacomo Balbi, assicurò fino alla morte, avvenuta il 31 ag. 1475,l'esercizio delle funzioni episcopali. Sisto IV accordò inoltre al D. la facoltà di nomina per i benefici vacanti della sua diocesi, in alternanza con il capitolo (21 dic. 1472); facoltà che gli permetteva, vita natural durante, di limitare l'esercizio della riserva pontificia da parte del nunzio. Questo non impedì tuttavia che nascessero dei conflitti, come dimostra una bolla che nel 1477revocava tutte le nomine fatte dal nunzio nella diocesi di Tarantasia. Nel 1474 l'arcivescovo si oppose vivacemente all'azione dell'inquisitore, un minore conventuale di Chambéry, accusandolo di abusare dei poteri derivanti dalla sua carica.
A Roma il D. fu certamente un intermediario costante degli interessi di Casa Savoia e di conseguenza anche di quelli di Carlotta di Lusignano, regina di Cipro e moglie di Luigi di Savoia. La principessa, che non poteva appoggiarsi ad altri che al papa per recuperare il suo regno occupato da Caterina Corner, arrivò a Roma il 3 giugno 1475. Ad accoglierla, accanto al papa, furono il D. e suo fratello Domenico; l'evento, che viene considerato senza dubbio uno dei più significativi del pontificato, fu raffigurato per ordine di Sisto IV sulle pareti dell'ospedale di S. Spirito in Sassia dove lo si può vedere ancora oggi. Il pontefice riconfermò il suo favore nei confronti del D. designandolo cardinale nel concistoro segreto svoltosi il 10 dic. 1477. Il mattino di due giorni dopo il papa gli assegnò il titolo di S. Vitale e gli fece consegnare il galero, a Castel Sant'Angelo, da uno'dei tre conservatori della città. Ciononostante il D., che doveva essere già malato, non pote essere presente al concistoro del 9 gennaio che lo ammetteva a far parte a tutti gli effetti del Sacro Collegio.
Il D. morì a Roma il 10 febbr. 1478.
Fu sepolto a S. Maria del Popolo, in una delle due cappelle che egli aveva comprato insieme col fratello Domenico, il quale commissionò la decorazione dell'oratorio e del monumento funebre.
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