BOSCARI, Cristoforo
Appartenente a una nobile famiglia - i Boscari erano conti di Poggio della Valtopina -, fu figlio di Berto; per questo motivo viene a volte indicato nei documenti come Cristoforo "Berti". Scarse sono le notizie sulla sua vita. Dottore di diritto canonico (ignoriamo presso quale università studiò) e monaco benedettino dell'abbazia di S. Croce di Sassovivo, presso Foligno, nel 1435 fu creato abate di S. Pietro di Rasina, nella diocesi di Nocera Umbra, in decadenza già sul finire del sec. XIV.
Alla morte di Giacomo Elmi, Eugenio IV lo nominò vescovo di Foligno. Eletto il 26 ag. 1437, il B. fu consacrato a Ferrara il 18 maggio 1438; ma non poté prendere possesso della sua diocesi per l'opposizione di Corrado Trinci, signore di Foligno, il quale aveva imposto come vescovo il figlio Rinaldo, priore della collegiata di S. Giovanni Profiamma dal 1435. La decisione di Eugenio IV di nominare il B. aveva il chiaro significato politico di opposizione al Trinci, il quale, pur essendo stato riconfermato legato apostolico nel 1435, continuava a condurre apertamente una politica ostile al Papato. Soltanto nel settembre 1439, quando la città umbra venne riconquistata alla Chiesa dal cardinale Giovanni Vitelleschi, il B. riuscì ad entrare in Foligno.
Sulla sua attività pastorale siamo poco informati. Egli dovette comunque incontrare varie difficoltà nel governo della sua diocesi a causa delle lotte ancora vive nella città tra fautori ed oppositori del Trinci. Il B. è ricordato sotto la data del 27 ag. 1440, negli atti del processo contro l'orefice Piermatteo di Salvoro, condannato a restituire al procuratore del vescovo una mitra, argento lavorato, smalti e pietre preziose. Il 25 febbr. 1442, insieme con fra' Marino da Foligno, abate di S. Maria in Campis, fu presente all'insediamento di Tommaso, ultimo abate di S. Croce di Sassovivo: alla morte di questo, avvenuta nell'aprile 1467, l'abbazia fu trasformata in commenda.
Il B. morì a Roma il 21 ag. 1444; gli succedette Antonio Bolognini, che era stato vicario del predecessore Giacomo Elmi e del B. stesso fino al 1438.
Fonti eBibl.: Foligno, Biblioteca del Seminario, A. III. 16: L. Jacobilli, Vite de' vescovi della città di Foligno, cc. 69v-71r; Ibid., A. V. 6: L. Jacobilli, Croniche della città di Foligno, p. 408; Ibid., A. V. 5: Libro di memorie spettanti a Foligno,Nocera..., cc. 55r, 98v, 225r; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, I, Venetiis 1717, col. 704; A. Theiner, Codex diplomaticus dominii temporalis S. Sedis, III, Romae 1862, pp. 331-333; M. Faloci Pulignani, Inventario dell'Archivio del duomo di Foligno, in Arch. per la storia eccles. dell'Umbria, III (1916), 2, p. 193; Fragmenta fulginatis historiae, in Rerum Italic. Script., 2 ediz., XXVI, 2, a c. di M. Faloci Pulignani, pp. 36 s.; D. Dorio, Istoria della famiglia Trinci, Foligno 1638, pp. 227, 238, 249; L. Jacobilli, Discorso della città di Foligno, Foligno 1646, pp. 35 s.; Id., Di Nocera nell'Umbria e sua diocesi..., Foligno 1653, p. 101; Id., Cronica della chiesa e monastero di Santa Croce di Sassovivo..., Foligno 1653, pp. 155 s., 174; M. Faloci Pulignani, Il vicariato dei Trinci, in Boll. della R. Deput. di storia patria per l'Umbria, XVIII (1912), pp. 3-43; P. Lugano. Le chiese dipendenti dall'Abbazia di Sassovivo..., Roma 1912, pp. 21 ss.; M. Faloci Pulignani, Ipriori della cattedrale di Foligno, Perugia 1914, p. 347; R. Guerrieri, Storia civile ed ecclesiastica del comune di Gualdo Tadino, Gubbio 1933, p. 331; M. V. Prosperi Valenti, Corrado Trinci ultimo signore di Foligno, in Boll. della Deput. di storia patria per l'Umbria, LV (1958), p. 98; C. Eubel, Hierarchia Catholica..., II, Monasterii 1914, p. 156.