CRISTODORO (Χριστόδωρος, Christodōrus)
Poeta epico ed epigrammatico, nato a Copto in Egitto, della fine del sec. IV e del principio del sec. V d. C. Scrisse i poemi 'Ισαυρικά, in 6 libri vi narrava la presa dell'Isauria, per opera dell'imperatore Anastasio), e Πάτρια (ricordi storici): di Costantinopoli, in 12 libri, di Tessalonica, in 25 libri, di Nacle, di Mileto, di Tralle, di Afrodisiade, non giunti a noi. Ci è giunta invece la descrizione delle statue del pubblico ginnasio di Costantinopoli, in 416 esametri (libro II dell'Anth. Pal.). Dottrina (non sempre sicura), virtuosismo, retorica, imitazione di Omero, di Nonno e di altri, sono le qualità dei suoi versi. I due epigrammi sepolcrali superstiti (Anth. Pal., VII, 697 e 698) in memoria di un Giovanni da Epidauro, sono piatte variazioni del medesimo tema.
È incerto se un Cristodoro Illustre, tebano, autore di 'Ιξωτικά (poema sulla caccia col vischio) e di Miracoli dei Ss. Cosma e Damiano, sia da identificare col precedente.
Bibl.: Baumgarten, De Christodoro poeta Thebano, Bonn 1881; K. Lange, in Rheinisches Museum, XXXV, p. 110.