VIRUES, Cristóbal de
Letterato e uomo d'arme spagnolo, nato a Valenza nel 1550, morto nel 1609. Compose un poema narrativo di venticinque canti in ottave reali, El Monserrate (1588), poi rifuso col titolo El Monserrate segundo (Milano 1602), uno dei tanti pnemi religiosi di cui abbonda la letteratura spagnola del tempo.
Se non vi fosse inserito qualche secondario episodio epico, e principalmente il racconto della battaglia di Lepanto, con certo compiacimento del poeta, che vi aveva preso parte e vi era stato ferito, di epico, avrebbe ben poco o nulla il poema che è soprattutto misticheggiante. Vi è narrata l'antica leggenda popolare catalana, rinnovata modernamente da José Zorrilla in La azucena silvestre (1845), secondo la quale ebbe origine il celebre monastero di Monserrato presso Barcellona. È una storia d'amore e di espiazione. L'eremita Juan Garín libera dal demonio la figlia di Jofre, conte di Barcellona; innamoratosene, la viola e poi la uccide e sotterra, perché resti nascosto il delitto. Pentito, si mette in viaggio per Roma a fine di ottenere il perdono dal papa al quale, giunto nella città santa. si confessa e dal quale è assolto. Dopo varie vicende, trascinandosi ginocchioni per tutta Italia e Francia, torna a Monserrato. Ivi compie lunga e aspra penitenza finché è perdonato dal conte di Barcellona cui è risuscitata la figlia per intercessione della Vergine Maria, in onore e gloria della quale Juan Garín edifica un tempio e il monastero in cui la risorta fanciulla si consacra a santa vita. Come autore drammatico, il V. intese fondere in artistica unità l'arte classica studiata specialmente in Seneca e il gusto dei suoi tempi in cinque tragedie scritte dal 1579 al 1581: La cruel Casandra, La infelice Marcela, Atila furioso, La gran Semíramis, Elisa Dido. Questa, in cinque atti e cori alla maniera greca, è reputata la meno scadente: le altre sono piene d'inverosimiglianze, di scene truculente, di crudeltà, di orrido mescolato al patetico. Come il Cervantes, anche il V. si vantò di avere per il primo fissato a tre gli atti del dramma, ma a torto, ché furono preceduti da Francisco de Avendano con la Comedia Florisea (1551).
Bibl.: Historia de Monserrate, in Bibl. de Aut. Esp., XVII; F. Rodriguez Marín, in Boletín de la R. Acad. esp., IX (1922); C. V. Sargent, A study of the dramatic works of V., New York 1930; E. von Munch-Bellinghausen, V. Leben u. Werke, in Jahrbuch für rom. u. englische Liter., II (1860).