CRISMA (gr. χρῖσμα)
Fra gli olî consacrati dal vescovo nella messa del giovedì santo, il crisma è il più importante, perché serve principalmente nell'amministrazione dei tre sacramenti che imprimono il carattere; consta di una mescolanza di olio d'olivo e di balsamo, mentre gli altri olî santi, cioè dei catecumeni e degli infermi, constano di semplice olio. La confezione o consacrazione di esso dal sec. IV fu riservata ai vescovi, e viene compiuta una volta l'anno con magnificenza di rito. Il vescovo deve essere assistito da 12 sacerdoti, 7 diaconi e 7 suddiaconi, i quali tutti hanno un ufficio da compiere per la consacrazione, specialmente del crisma; il vaso dell'olio e quello del balsamo vengono portati e riportati processionalmente; dopo la funzione il crisma, con gli olî santi, è distribuito ai parroci della diocesi, servendo questa consegna anche di segno di sudditanza dei parroci al proprio vescovo, giacché le leggi ecclesiastiche proibiscono ai parroci, tranne casi eccezionali, di ritirare gli olî da altro vescovo.
Serve nei sacramenti del battesimo, della confermazione, e nella consacrazione dei vescovi e dei sacerdoti; nella consacrazione delle chiese, degli altari, della patena, del calice e delle campane; anticamente si usava anche nella consacrazione degl'imperatori e dei re.
Nei riti orientali, principalmente nel bizantino, il crisma di regola si consacra quando la sua provvista è esaurita. Per assicurarne la conservazione, all'olio e al balsamo adoperati in Occidente, vengono mescolati aromi diversi: i libri liturgici ne enumerano una quarantina. Essendo considerevoli le spese della preparazione del crisma, si è introdotto l'uso di riservarne la consacrazione ai patriarchi. L'unica differenza della disciplina occidentale è che in Oriente il vescovo non è obbligato a consacrare il crisma ogni anno, ma lo può fare se lo desidera.