Crisippo
Filosofo greco (Soli 281-277 a.C. - Atene 208-204 a.C.) tra i maggiori rappresentanti dello stoicismo antico.
Successo a Cleante, di cui fu alunno, a capo della Stoa fu considerato, insieme a Zenone, uno dei fondatori dello stoicismo (" Zenonis et Chrysippi, quos fuisse Stoicorum principes novimus ", dice s. Agostino Civ. IX 4; cfr. W. Burley, De Vita et moribus philosophorum, c. XXIX). Con la sua vastissima opera nell'ambito della logica, della fisica e dell'etica elaborò e organizzò compiutamente i fondamenti dottrinali della sua scuola e combatté contro Arcesilao e lo scetticismo accademico.
Il nome di C. è presente in Mn II VII 12 (due volte), in una citazione esplicita di Cicerone (Off. III X 42 = H. von Arnim, Stoicorum veterum fragmenta, III, Lipsia 1903, 689) arrecata come auctoritas della tesi che in alcuni tipi di contese, come la corsa, non è lecito ricorrere ad astuzie in danno dell'avversario: Propter quod melius Tullius in tertiis Ofitiis hoc prohibuit sententiam Crisippi sequens; ait enim sic: " Scite Crisippus, ut multa: ‛ qui stadium ' inquit currit, eniti et contendere debet quam maxime possit ut vincat; supplantare eum quicum certet nullo modo debet' ". Da notare che l'ultima parte della citazione così ricorre in Cicerone " supplantare eum, quicum certet, aut manu depellere nullo modo debet ".