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CRISAROBINA

di Alberico BENEDICENTI - F. Lor. - Enciclopedia Italiana (1931)
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CRISAROBINA (dal gr. χρυσός "oro") e da araroba)

Alberico BENEDICENTI
F. Lor.

Prodotto fornito dall'Andira araroba Aguiar, albero della famiglia Leguminose, sottofamiglia Papilionate. Questa pianta cresce nel Brasile, nella regione di Bahía; ha foglie alterne, imparipennate con foglioline piccole e membranose; fiori piccoli in grappoli composti o in pannocchie, odorosi, di color rosa violaceo. Nel legno forma una sostanza resinosa che si deposita nelle cavità formate da distruzione degli elementi; per estrarla si abbatte l'albero, si sminuzza il legno e si ricava la sostanza cristallina gialla, polvere di Gôa o di Araroba, da cui con benzolo bollente e cloroformio s'estrae la crisarobina che ne costituisce il 70-80%. La polvere di Gôa s'usa anche come veleno per la pesca di frodo.

Farmacologia. - L'uso della crisarobina come medicinale rimonta al 1864. La crisarobina commerciale è una polvere cristallina di colore aranciato pallido, inodora, leggiera. È pochissimo solubile nell'acqua, poco nell'alcool e nell'etere, facilmente nel benzolo, nel cloroformio e nell'acido acetico. Nella soluzione concentrata di potassa si scioglie e si colora in giallo, che all'aria diventa rosso porporino per la formazione di acido crisofanico.

È un antipsoriasico energico. È pure efficace in molte altre affezioni cutanee, di carattere parassitario (nella pytiriasis versicolor, nella tigna, nell'eczema, nel lupus, nella lebbra, ecc.), ma è molto irritante per la pelle, soprattutto poi per le mucose, come la congiuntiva. Bisogna perciò essere prudenti nell'usarla ed evitare di applicarla sui genitali e sul viso e in genere sulle mucose e sulla pelle che presenti esagerata sensibilità. S'elimina con le urine, in parte come acido crisofanico e colora l'urina in brunastro, determinando spesso albuminuria per irritazione dell'epitelio renale perciò non si deve adoperare in casi di lesioni renali. Macchia la biancheria con colore rosso-bruno che diventa violetto per azione del sapone ed è molto persistente. S'associa all'amido o alla glicerina, s'adopera sotto forma di pomate (10-25%), linimenti, suppositorî (nelle emorroidi), collodion. Per via orale pochi centigramml producono vomito e diarrea, le dosi più forti dolori ed ematuria. La crisarobina ha una grande affinità per l'ossigeno che sottrae ai tessuti. A questa proprietà è da taluni attribuita l'azione specifica della crisarobina. Il prodotto ossidato che ne deriva, l'acido crisofanico, non avrebbe alcuna efficacia.

Vedi anche
psoriasi Dermatosi di origine genetica, largamente diffusa, caratterizzata da chiazze circoscritte eritematosquamose, con squame spesse, biancastre o grigiastre, facilmente sanguinanti in seguito al grattamento (segno di Auspitz). Le lesioni possono essere localizzate in qualsiasi distretto cutaneo e interessare ...
Tag
  • ACIDO ACETICO
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  • PARASSITARIO
  • FARMACOLOGIA
  • CLOROFORMIO
Vocabolario
criṡarobina
crisarobina criṡarobina s. f. [comp. di criso- e (ar)aroba]. – In chimica organica, derivato dell’antracene, principio attivo dell’araroba, che si presenta come una polvere microcristallina di color giallo-arancio dotata di proprietà riducenti...
andira
andira s. f. [lat. scient. Andira, dal tupi andira «farfalla», attrav. il port.]. – Genere di piante leguminose papiglionacee, arboree, dell’America tropicale; alcune specie forniscono cortecce e semi usati nei paesi d’origine come vermifughi;...
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