criptovaluta
(cripto-valuta), s. f. Valuta alternativa rispetto alle valute a corso legale, il cui funzionamento è assicurato da sistemi crittografici, che ne assicurano movimenti e transazioni.
• Un’inchiesta del «Wall Street Journal» dedicata a queste «cripto-valute» ne ha contate 80. La più antica, Litecoin, nacque nel 2011 quindi appena due anni dopo Bitcoin. Ma è in tempi recenti che il successo di Bitcoin e la pubblicità sui media hanno provocato il boom dei cloni. (Federico Rampini, Repubblica, 25 novembre 2013, Affari & Finanza, p. 1) • Il più famoso in questo momento è il bancarottiere Mark Karpeles, proprietario della Borsa giapponese di questa criptovaluta, Mt. Gox. La società era nata come piattaforma di giochi di carte, convertita a vera e propria Borsa di Bitcoin nel 2009 e acquistata da Karpeles nel marzo del 2011 (Massimo Sideri, Corriere della sera, 9 marzo 2014, p. 29, Economia) • Sulla soglia c’è una copia ancora incellophanata del «Wall Street Journal» e lo zerbino personalizzato «Welcome to Crypto Castle», appunto. Ma non è un posto per scambisti, è una palazzina in cui abitano miliardari ragazzini che hanno fatto i soldi con le criptovalute, le monete alternative che circolano in Rete senza banche né intermediari. (Michele Masneri, Foglio, 2 settembre 2017, p. IV).
- Composto dal s. f. valuta con l’aggiunta del confisso cripto-.
> criptomoneta, cybermoneta, moneta virtuale, valuta virtuale.